Patrizia Siviero1
Chiara Folegatti2
Lucia Giannini1
Cinzia Maspero3
1DDS
2DDS PhD
3MD, DDS
Università degli Studi di Milano
IRCCS Cà Granda – Ospedale Maggiore Policlinico
Scuola di Specialità in Ortognatodonzia.
Direttore: Prof. G. Farronato
Corso di Laurea in Igienista Dentale.
Coordinatore: Prof. G. Farronato
L’ansia dentale e i comportamenti legati alla paura sono senza dubbio uno dei più difficili aspetti dell’Odontoiatria pediatrica. Considerando le numerose associazioni tra ansia del dentista e scarsi esiti di salute orale nei bambini e negli adulti e il significato delle esperienze precoci nei bambini nello sviluppo dell’ansia del dentista, è necessario che il team odontoiatrico identifichi e lavori con bambini che mostrano segni di ansia del dentista già dai primi stadi1. Anche se ci sono una serie di interventi a disposizione per assistere il team odontoiatrico, la gestione efficace di un bambino ansioso di solito comporta tempo, fatica ed esperienza. Negli ultimi anni è stato riconosciuto che un maggiore sforzo deve essere orientato verso interventi di gestione comportamentale e psicologica, al fine di ridurre l’ansia del paziente nel lungo termine senza la necessità di supporto farmacologico.
Children’s dental anxiety: a psychological approach
Dental anxiety and fear-related behaviors are undoubtedly one of the most challenging aspects of pediatric dentistry. Considering the magnitude of evidence associating dental anxiety with poor oral health outcomes in both children and adults, and the significance of children’s early experiences for the development of dental anxiety, it is clearly imperative that the dental team identifies and works with children who exhibit signs of dental anxiety from an early stage1. Although there are a range of interventions available to assist the dental team, successful management of a dentally anxious child usually entails time, effort, and expertise. Over recent years, it has been increasingly recognised that greater effort should be directed towards behavior management and psychological interventions, which can reduce the patient’s anxiety in the long term without the need for pharmacological support.
L’aumentare delle conoscenze pediatriche e il modo diverso di considerarne e valutarne la personalità hanno fatto sì che oggi i bambini siano trattati in modo diverso che in passato. La persona giovane ha infatti gli stessi diritti di integrità e autonomia di un adulto, cambiamento reso possibile dai profondi mutamenti economici e sociali verificatisi negli ultimi secoli. L’ingresso di un bambino in uno studio odontoiatrico è l’incontro tra un adulto (l’operatore odontoiatrico) e un individuo giunto a un grado di sviluppo proprio per capacità cognitive, relazionali e neuromotorie. L’operatore quindi deve esserne consapevole e dotato di conoscenze nell’ambito della psicologia dello sviluppo. Il fatto che il primo incontro con l’odontoiatra sia stato vissuto come un’esperienza negativa può condizionare a lungo termine il vissuto, le fantasie e, in particolare, la salute dentale sia a livello conscio che inconscio. L’articolo si propone di considerare gli aspetti e le strategie psicologiche connesse alla paura del trattamento odontoiatrico da parte del piccolo paziente e come affrontarle.
Materiali e metodi
La revisione sistematica della Letteratura è stata condotta attraverso l’utilizzo della banca dati Medline. Le parole chiave sono state dental anxiety11, dental fear7, cognitive behavioural therapy5, anxious behaviours4, dental phobia2. Sono stati quindi esclusi gli articoli comuni e considerati quelli che si riferivano all’età pediatrica e con approccio cognitivocomportamentale come opzione terapeutica. Degli articoli trovati, sono stati selezionati solo quelli compresi tra il 1985 e il 2012. Sono stati aggiunti tre articoli pubblicati su riviste non indicizzate.