Per rilevare e valutare le lesioni cariose (WLS), sono comunemente utilizzati metodi come l’esame radiografico, la transilluminazione digitale in fibra ottica, la fluorescenza laser e la tomografia a coerenza ottica. Sebbene questi metodi siano utili, la luce può diagnosticare in modo significativo lesioni cariose precoci solo a una profondità inferiore a diversi micrometri.
Se profondità e forma delle WLS potessero essere previste con un metodo diagnostico non invasivo prima del trattamento, questo aiuterebbe a determinare la procedura di trattamento più appropriata.
In particolare, l'imaging a ultrasuoni ad alta frequenza (HFUS) ha guadagnato attenzione per la diagnosi precisa di piccole lesioni, offrendo una risoluzione maggiore rispetto alle forme di imaging ottico tradizionali. Questo perché, a differenza di quella della luce, la profondità di penetrazione delle onde ultrasoniche, può essere sufficientemente profonda da rilevare in modo ancor più preciso il tessuto duro del dente.
Pertanto, il presente studio, mirava a verificare il potenziale dell'imaging HFUS per l'esame della profondità e della forma delle WSL.
Per l’attuazione dello studio, è stato sviluppato un sistema biomicroscopico con un trasduttore a elemento singolo (HFUS) per l'acquisizione di segnali ecografici tridimensionali da 4 campioni dentali umani ex vivo (estratti dai pazienti del Seoul National University Dental Hospital).
Al fine di studiare la capacità di imaging HFUS nel rilevare la carie precoce, i risultati ottenuti con esso sono stati confrontati con immagini ecografiche convenzionali e immagini di tomografia microcomputerizzata.
I campioni di denti sono stati ripresi con un sistema micro-CT con una dimensione del voxel di 50 μm e quindi ricostruiti per il confronto con immagini a ultrasuoni in modalità B.
Con un totale di 20 immagini HFUS e micro-TC, il sistema di imaging HFUS è stato valutato confrontando le profondità di invasione misurate dei WSL.
Per il calcolo delle profondità di invasione, era necessario selezionare la velocità del suono appropriata. Pertanto, le velocità degli ultrasuoni in acqua, gengiva, polpa, dentina e smalto sono state applicate per calcolare le profondità di invasione dei WSL, poiché la velocità del suono dipendeva dallo stadio dei WSL.
Inoltre, i valori calcolati ottenuti con le 20 immagini HFUS e micro-CT sono stati mediati e le differenze tra le profondità di invasione medie misurate in HFUS e micro-CT sono state ottenute alle diverse velocità del suono. E’ stato anche eseguito un test T accoppiato a 2 code con il livello di significatività impostato su un'alfa di 0,05 per l'analisi statistica.
Ne è emerso che HFUS ha nettamente differenziato la demineralizzazione all'interno del WSL e delle regioni normali. La profondità del WSL calcolata nell'immagine della tomografia microcomputerizzata era simile a quella dell'HFUS.
In conclusione, i risultati mostrano che l'imaging HFUS ha il potenziale per rilevare WSL con contrasto e risoluzione migliori rispetto all'imaging ecografico convenzionale.
Coloro che hanno lavorato a questo studio si aspettano che l'imaging HFUS diventi uno strumento diagnostico non radiante in grado di fornire informazioni migliori per selezionare piani di trattamento più prevedibili e conservativi per le WSL.
Tuttavia ritengono che, per misurare profondità di invasione più accurate dei WSL, siano necessari ulteriori studi per chiarire la più efficace velocità del suono da adottare.