La conservazione del sito alveolare, dopo un'estrazione dentale, è una condizione auspicabile per il successo delle terapia implantare. Uno studio condotto presso il National Institute of Laser Enhanced Sciences dell'Università del Cairo, Egitto, ha messo a confronto l'efficacia della fotobiomodulazione con due tipi di laser a diodi impiegati per la conservazione del sito alveolare. Scientific Reports ne ha pubblicato i risultati.
Il senso di questo studio
Ricerche precedenti avevano suggerito che la fotobiomodulazione con laser è più efficace rispetto al controllo o al placebo nel preservare il sito alveolare dopo un'estrazione dentale. Pertanto, i ricercatori hanno voluto approfondire la questione. Confrontando due tipi di laser con lunghezze d'onda differenti, uno rosso (650 nm) e uno infrarosso vicino (810 nm), al fine di valutarne l'efficacia.
Come s'è svolta la ricerca
Per condurre lo studio, i ricercatori hanno selezionato ventidue alveoli estrattivi, poi suddivisi in due gruppi uguali. Hanno quindi sottoposto il gruppo A ad un trattamento con il laser a diodi rosso (650 nm). Il gruppo B, invece, alla terapia con il laser a diodi infrarosso vicino (810 nm), seguendo stesso protocollo e medesimi parametri dopo una procedura standard di conservazione del sito alveolare. Successivamente, i ricercatori hanno effettuato analisi radiografiche e istologiche per valutare l'efficacia dei due tipi di laser. Per l'analisi radiografica, hanno sottoposto i pazienti a una tomografia computerizzata a fascio conico. Per confrontare le dimensioni dell'osso alveolare subito dopo l'estrazione e a tre mesi di distanza. L'analisi istologica, invece, ha coinvolto campioni ossei raccolti prima dell'intervento di implantologia. Per valutare la formazione di nuovo tessuto osseo e condurre un'analisi istomorfometrica dettagliata.
I risultati osservati
Dal punto di vista radiografico, il laser a diodi infrarosso vicino (810 nm) ha mostrato una maggiore efficacia nel preservare le dimensioni dell'osso alveolare, rispetto al laser a diodi rosso (650 nm). Tuttavia, dal punto di vista istologico, il laser a diodi rosso ha dimostrato una maggiore significatività statistica in termini di formazione di nuovo tessuto osseo e altre misurazioni istologiche. Questi risultati suggeriscono che entrambi i tipi di laser hanno vantaggi e svantaggi specifici. E che la scelta tra i due potrebbe dipendere dalle necessità specifiche del paziente e dalla finalità del trattamento.