La neonata Commissione pubblicità sanitaria della Fnomceo, guidata da Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Milano (Omceomi), conta dieci componenti, di cui quattro sono odontoiatri: Elena Boscagin (Verona), Andrea Senna (Milano), Carmine Bruno (Taranto) e Gabriele Zunino (Savona).
È il segno di quanta attenzione la Fnomceo e la Commissione Albo Odontoiatri (Cao) nazionale, presieduta da Raffaele Iandolo, abbiano voluto riservare al mondo odontoiatrico, perlopiù costituito da liberi professionisti, oltre che dai nuovi gruppi recentemente apparsi sul mercato sottoforma di catene che con le loro campagne pubblicitarie, di fatto, hanno fatto esplodere il caso “pubblicità sanitaria”.
Limiti e caratteristiche della pubblicità sanitaria
Insediatasi pochi giorni fa, la Commissione ha subito fissato un assioma: “Quando si parla di salute, è necessario tenere separata, sia dal punto di vista normativo che da quello deontologico, quella informativa da quella commerciale”.
“Durante la prima riunione, il presidente Rossi, coordinatore della Commissione”, spiega Andrea Senna, membro della Commissione e presidente della Cao di Milano, nonché vicepresidente dell’Omceomi, “ha chiesto all’avvocato Angelini di illustrare il Parere Pro Veritate sulla Pubblicità Sanitaria che ha evidenziato, ricostruendo il nostro quadro normativo, come la legge Bersani non abbia mai liberalizzato la pubblicità commerciale in ambito sanitario, ma solo quella informativa”.
“Questo perché”, precisa Roberto Carlo Rossi nella sua duplice veste di presidente della Commissione e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri di Milano, “in un corretto bilanciamento di diritti costituzionalmente garantiti (diritto alla salute e diritto al libero mercato) il cittadino/paziente in ambito sanitario deve essere libero di effettuare una ragionata scelta su ciò che è meglio per la sua salute, senza che questa scelta sia condizionata dalle logiche della pubblicità commerciale/promozionale”.
I prossimi passi della Commissione
Tra le prime iniziative della Commissione allo studio, ce n’è una di grande rilievo. “È stato deciso di organizzare un incontro con il Garante (AGCM)”, spiega Senna, “per sensibilizzarlo sulle posizioni della Federazione e degli Ordini dei Medici a tutela del cittadino, nonché di sensibilizzare, ove possibile, il livello politico-legislativo al problema”.
La Commissione mira infatti a una nuova regolamentazione della pubblicità sanitaria. “Crediamo debba essere consentita solo quella informativa, purché veicolata in modo trasparente”, spiegano i vertici dell’Omceomi, “non è in atto dunque nessun attentato ai grandi gruppi. Tuttavia, tutti si dovrebbero rendere conto che è legittimo accaparrarsi la clientela solo con messaggi pubblicitari che rispettino le elementari norme deontologiche alle quali devono attenersi tutti gli operatori sanitari”.
Una battaglia condotta in forma istituzionale
La Commissione pubblicità sanitaria della Fnomceo proporrà di ripristinare, con opportune modalità operative, la verifica preventiva da parte dell’Ordine e di ridefinire le caratteristiche del messaggio pubblicitario. “Ogni altra iniziativa messa in atto sia attraverso comunicazioni, sia mediante inviti a sottoscrivere petizioni – fanno sapere i vertici della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri – è estranea alla Fnomceo e alla Cao nazionale, che intendono adottare modalità appropriate al proprio ruolo istituzionale“.