La stomatite da protesi è una condizione che si presenta in modo piuttosto frequente nei pazienti, soprattutto anziani. Le cause che la determinano sono diverse. Proprio per questo, per rimuoverle e contrastarla, serve un approccio interdisciplinare. Come suggerisce la revisione clinica pubblicata sul Journal of Prosthodontics. Lo studio è stato realizzato da un gruppo di ricercatori afferenti all'Università del Maryland (USA) e al Dublin Dental University Hospital.
La stomatite da protesi vista in un'ottica allargata
Per indagare il fenomeno che colpisce una porzione rilevante di pazienti con protesi, i ricercatori hanno unito le forze, ma soprattutto allargato lo sguardo. Così, oltre agli esperti di protesi, per risolvere il problema hanno coinvolto specialisti in medicina orale e in microbiologia orale. La revisione mira a definire l'eziopatogenesi di questo disturbo, a descriverne le caratteristiche cliniche e a individuarne le migliori strategie di gestione.
Le cause di questa condizione
La stomatite da protesi è una condizione infettiva, infiammatoria e iperplastica multifattoriale molto comune. La scarsa igiene orale del paziente, nonché della protesi stessa che resta in sede per lungo tempo, sono tra le cause principali del disturbo. Situazioni che tutte insieme creano le condizioni ideali per la comparsa di biofilm polimicrobici contenenti Candida, in particolre in prossimità dei tessuti della mucosa. La stomatite da protesi è di per sé fastidiosa, ma anche insidiosa perché presenta molti fattori comuni con la parodontite e con la glossite romboidea mediana. Ma anche con alcune forme di polmonite potenzialmente molto pericolose, soprattutto per gli anziani.
Come affrontare con successo questa patologia
Trattandosi di un disturbo multifattoriale, anche l'approccio terapeutico deve essere ben articolato, interdisciplinare. Per rimuovere i fattori scatenanti, l'odontoiatra dovrebbe innanzitutto invitare il paziente a un cambiamento comportamentale. Tra le azioni quotidiane da intraprendere c'è la pulizia e la disinfezione giornaliera della protesi. Ma anche la rimozione del dispositivo medico durante la notte. Periodicamente, invece, il paziente dovrebbe sottoporre la protesi a manutenzione professionale e laddove necessario, su indicazione dell'odontoiatra, preoccuparsi della sua sostituzione. Si tratta di azioni tutto sommato semplici, ma più efficaci dei farmaci antifungini che solitamente offrono benefici molto limitati.