Usura occlusale di 2 ceramiche: indicazioni cliniche da uno studio split-mouth

21. Controllo occlusale.

Le ceramiche sono un materiale apprezzato per funzionalità, estetica e biocompatibiltà e, oltretutto, in continua evoluzione in termini di qualità e tecnica di lavorazione. Il momento attuale vede la transizione dalle vetroceramiche laminate a mano ai materiali monolitici utilizzati nel CAD/CAM.

Uno dei punti critici, nel paradosso tra resistenza e fragilità dei materiali ceramici, è il piano occlusale: qui, il pattern di fragilità è complesso e multifattoriale, legato ad aspetti fisico-meccanici, chimici e biologici.

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A questo proposito, un gruppo di lavoro tedesco ha condotto un trial clinico randomizzato, caratterizzato dalla scelta del modello split-mouth, probabilmente il più adatto, al fine di confrontare il pattern di consumo occlusale di corone in zirconia stratificata a mano e disilicato di litio monolitico CAD/CAM.

Lo studio ha coinvolto un campione di 15 soggetti, tutti necessitanti di restauro coronale di molari controlaterali. Ciascuno è stato randomicamente assegnato a trattare un lato con una corona in zirconia IPS e.max stratificata a mano e, dalla parte opposta, a restauro CAD/CAM con disilicato di litio monolitico.

Per quanto riguarda la valutazione, oltre all’esame clinico obiettivo, sono state raccolte impronte in silicone, al tempo zero, ovvero alla consegna delle corone definitive, quindi a 1, 2 e infine 3 anni. I modelli in gesso sono stati quindi digitalizzati con uno scanner industriale, analogamente a quanto si fa negli studi di valutazione dell’accuratezza degli scanner intraorale: la mancata scelta dei quali può essere letta in questo senso. Ciascun modello digitale di follow-up è stato sovrapposto all’originale, al fine di valutare l’usura sul piano occlusale. Questa è stata definita come la differenza tra due scansioni, in termini di perdita verticale massima (in mm), diminuzione media (mm) e perdita di volume (mm³). L’analisi statistica è consistita nel test U di Mann–Whitney.

Per quanto riguarda entrambi i materiali, il tasso di sopravvivenza a 3 anni è stato del 100% e la performance clinica ottimale. Per quanto riguarda l’outcome principale, il disilicato lavorato CAD/CAM ha mostrato a 3 anni una riduzione volumetrica media di 0.68 mm³, addirittura inferiore a quello della zirconia stratificata a mano. In ogni caso, nessuno dei confronti relativi ai parametri dell’usura ha mostrato differenze statisticamente significative. Entrambi i materiali sono stati giudicati altamente adatti all’uso clinico e gli autori hanno concluso, in primis, ricordando come il dente naturale rimanga lo standard, anche per quanto riguarda il tasso d’usura. La zirconia stratificata mostra un pattern di usura inferiore a quello del disilicato monolitico ma un eccellente impatto estetico.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33065218/

Usura occlusale di 2 ceramiche: indicazioni cliniche da uno studio split-mouth - Ultima modifica: 2020-12-20T06:56:22+00:00 da redazione
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