Promosso da Tecniche Nuove Formazione e curato da Giuseppina Campisi, professore ordinario di Malattie odontostomatologiche presso l’Università di Palermo, nonché responsabile del Servizio di Medicina Orale presso il Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” della stessa città, il corso ECM de Il Dentista Moderno offre validi spunti di aggiornamento su una delle patologie più insidiose per l’odontoiatra.
“Osteonecrosi delle ossa mascellari da farmaci”, corso ECM promosso da Tecniche Nuove Formazione, fornisce ai discenti attraverso una modalità di apprendimento ormai tra le più apprezzate, la Fad (formazione a distanza), 18 crediti formativi validi ai fini ECM (Educazione continua in medicina), e fruisce della competenza di numerosi esperti, alcuni dei quali hanno contribuito al lavoro di consensus conference, iniziato nel 2012, tra le Società italiane di Chirurgia Maxillo-Facciale (SICMF) e di Patologia e Medicina Orale (SIPMO) sull’osteonecrosi delle ossa mascellari (OsteoNecrosis of the Jaw – ONJ) da farmaci.
Molti degli autori del corso, infatti, tra cui la responsabile scientifica, Giuseppina Campisi, professore ordinario di Malattie odontostomatologiche presso l’Università di Palermo e responsabile del Servizio di Medicina Orale presso il Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” di Palermo, sono gli stessi ad aver preso parte alla stesura dell’appendice sulla ONJ nell’ambito delle raccomandazioni ministeriali e della monografia sullo stesso tema di SICMF e SIPMO.
Professoressa Campisi, l’esigenza di realizzare un corso di aggiornamento professionale come questo era forse nell’aria?
Sì, perché l’osteonecrosi delle ossa mascellari da farmaci è una patologia ancora oggi poco conosciuta, né peraltro presente tra gli argomenti di studio dei corsi di laurea in medicina e chirurgia o in odontoiatria, dato che se ne è cominciato a parlare solo a partire dal 2003, sulla scia delle prime osservazioni fatte negli Stati Uniti che hanno poi dato origine a numerosi studi e pubblicazioni scientifiche.
L’idea di questo corso è nata dal desiderio di voler fornire ai lettori, principalmente gli odontoiatri, un lavoro omnicomprensivo sia sui farmaci, principalmente i bifosfonati, che possono determinare l’osteonecrosi dei mascellari, sia sulla diagnosi di primo livello di questa patologia, di competenza dell’odontoiatra territoriale, ma anche su quella di secondo livello, diagnosi che può essere demandata ai centri specialistici di riferimento, come quello in cui opero, e di cui peraltro il corso fornirà notizie a livello nazionale. Si parlerà anche di come programmare la terapia per questa patologia che ha caratteristiche peculiari nelle sue manifestazioni osteomielitiche e nella sua prognosi.
Abbiamo cercato di dare risposta a questi e ad altri quesiti:
- come può operare il dentista davanti a un paziente con un simile rischio,
- cosa cambia nella pratica clinica dell’odontoiatra?
- può il dentista, in un paziente a rischio di ONJ, continuare a fare estrazioni dentarie, a mettere impianti o a eseguire la chirurgia parodontale o endodontica?
- Come può fare prevenzione?
Il corso è suddiviso in cinque moduli…
Sì, il primo è dedicato all’inquadramento storico dell’osteonecrosi dei mascellari associata a farmaci, alla sua definizione ed epidemiologia. Sebbene possa apparire un po’ ostico per l’odontoiatra, è uno dei moduli cardine, perché vogliamo che il lettore, accanto alle conoscenze pratiche, abbia anche le nozioni teoriche sulla patologia e i farmaci associati.
Poi, nel secondo modulo, affronteremo il problema della diagnosi e della stadiazione clinico-radiologica dell’osteonecrosi dei mascellari, tema davvero complesso.
Un modulo, il terzo, è dedicato alla medicina legale: abbiamo evidenziato l’atteggiamento prudenziale e competente che l’odontoiatra dovrebbe avere nei confronti dei pazienti a rischio, con particolare attenzione alla compilazione dell’anamnesi del paziente. A tal proposito, desidero ricordare una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22639/2016 dell’8 novembre), in cui si dichiara che la difettosa tenuta della cartella clinica è un problema per il medico nel caso in cui al paziente siano insorte delle complicanze proprio in funzione di questa negligenza. In questo modulo è spiegato perché è importante effettuare una corretta intervista al paziente, al fine di riportare in cartella tutte le patologie di cui è affetto e i farmaci che assume. Non dimentichiamo che la medicina legale, nel nostro ambito, non riguarda solo la responsabilità in generale tra odontoiatra e paziente all’interno delle prestazioni odontoiatriche, ma anche la diagnosi precoce, perché la responsabilità del professionista potrebbe essere anche quella di non aver identificato i segni precoci di un’osteonecrosi, di non aver riportato in cartella l’assunzione dei farmaci che ne sono responsabili, di non avere concordato insieme al paziente e fatto firmare il consenso informato alle cure. Infine, un accenno all’obbligo morale della farmacovigilanza e della segnalazione degli eventi avversi, come la patologia in oggetto.
Nel quarto modulo affronteremo il tema del trattamento medico e chirurgico delle ONJ, in funzione della estensione di malattia e delle condizioni generali del paziente. Un modulo chiave, infine, il quinto, è quello dedicato al management odontoiatrico del paziente a rischio di osteonecrosi delle ossa mascellari associata a farmaci.
Perché il corso è indirizzato agli odontoiatri di base, ma non solo…
Il corso è indirizzato prevalentemente all’odontoiatra di base, ma anche ai parodontologi e agli implantologi, cioè a tutti coloro che hanno a che fare con branche dell’odontoiatria di tipo invasivo.
C’è anche una parte dedicata agli endodontisti, ai conservatori e agli ortodontisti che scopriranno piacevolmente che nessuna delle procedure di loro competenza, soprattutto se non invasive, dev’essere evitata durante l’assunzione dei farmaci a rischio. Anzi, tutto ciò che è a favore del mantenimento e della salute orale del paziente deve essere promosso: ci sono procedure odontoiatriche persino indicate per la prevenzione dell’osteonecrosi, come l’ablazione del tartaro, ma anche l’estrazione dentaria di una radice o di un dente infetto.
Si parlerà anche di prestazioni possibili, come per esempio l’ortodonzia, la conservativa e la protesi, sia nel paziente oncologico che non, ma anche di prestazioni controindicate da cui l’odontoiatra si dovrà astenere.
Insomma, nel corso dei 5 moduli l’odontoiatra imparerà a conoscere meglio questa malattia?
Certo, la conoscerà dall’eziologia alla diagnosi, sino alla terapia che nei casi più complessi deve avvenire nei centri di secondo/terzo livello, dove peraltro l’odontoiatra può indirizzare il paziente anche per approfondimenti diagnostici.
Infine, il corso è stato realizzato grazie al contributo di numerosi autori di diversa estrazione e questo garantisce una pluralità dell’informazione e anche una certa ricchezza iconografica: il corso, infatti, è impreziosito da numerose immagini provenienti dalle nostre casistiche cliniche, riferite alla chirurgia, ma anche alla diagnosi e alla stadiazione di questa patologia, elemento quest’ultimo di grande utilità anche per l’odontoiatra di base.
posso ancora iscrivermi?
Purtroppo il corso è terminato ad aprile. La invito a valutare le altre proposte del nostro catalogo:
https://www.tecnichenuove.com/argomenti/odontoiatria/?product_cat=corsi