Trattamento di recessione gengivale con tecnica caf

In un intervento precedente abbiamo fornito una definizione clinica delle recessioni gengivali. Nello stesso articolo è stata anche illustrata la classificazione di Miller, che fornisce importanti riferimenti operativi e prognostici. Facendo riferimento alle Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia, pubblicate nel gennaio 2014 dal Ministero della Salute, possiamo definire la chirurgia muco-gengivale come l’insieme delle tecniche atte a correggere le anomalie, congenite o acquisite, a carico dei tessuti molli del parodonto.

I benefici attesi consistono nella copertura della superficie radicolare patologicamente esposta e nell’aumento di una quota carente (per altezza e spessore) di mucosa cheratinizzata.

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All’atto pratico, tale branca della chirurgia odontostomatologica si estrinseca nelle forme di tecniche a lembo o ad innesto, le quali possono anche essere accostate in vari modi.

La tecnica chirurgica probabilmente più nota e maggiormente utilizzata nel trattamento della recessione gengivale isolata è il lembo avanzato coronalmente con incisioni di svincolo, noto anche non casualmente come single coronally advance flap (CAF).

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Video inserito su Youtube da Miguel Costa

Pur essendo una tecnica chirurgica – quindi, per definizione, operatore-dipendente – possiamo definire il CAF come relativamente semplice, rapido e ben tollerabile da parte del paziente.

La tecnica originale non prevede il prelievo di tessuti dal palato ma esige necessariamente una quota minima di mucosa cheratinizzata apicale alla recessione da trattare, quantificabile in 1-2 mm a seconda della dimensione verticale della recessione stessa.

La tecnica può ulteriormente essere distinta a seconda del design del lembo, che potrà assumere forma trapezoidale o triangolare. Ovviamente, il primo prevede due incisioni orizzontali che raccordano l’incisione primaria con gli svincoli laterali a delimitare le papille chirurgiche; tali incisioni saranno assenti nel lembo triangolare.

Il disegno costituisce la base da cui procedere con lo scollamento, che dev’essere condotto con assoluta precisione. Si inizia con uno spessore parziale a livello delle papille chirurgiche, per poi passare ad uno scollamento misto (prima totale, poi nuovamente parziale) che garantisca la corretta passivazione del lembo.

A questo punto, la superficie radicolare viene levigata e mordenzata e l’intervento può essere portato a termine con la sutura.

Si può definire quella appena esposta come la tecnica di base descritta da diversi testi; gli articoli più citati negli ultimi anni su questo argomento sono principalmente lavori che cercano di migliorarne alcuni aspetti. Sono state ampiamente discusse, per esempio, delle correzioni del disegno dell’incisione o l’efficacia dell’interposizione di auto o xenoinnesti e della somministrazione di derivati di matrice. Tutto ciò al fine di migliorare ulteriormente i risultati clinici, diminuendo se possibile la morbidità dell’intervento.

Trattamento di recessione gengivale con tecnica caf - Ultima modifica: 2015-09-23T08:30:23+00:00 da Redazione