Il trattamento canalare di denti permanenti eseguito in singola visita o in più visite: revisione sistematica e metanalisi
Single versus multiple visits for endodontic treatment of permanent teeth
Figini L, Lodi G, Gorni F, Gagliani M. Cochrane Database. Syst Rev 2007 Oct 17;(4).
Questo studio riporta le conclusioni di una revisione sistematica della letteratura internazionale che vede a confronto le terapie canalari eseguite in singola seduta e quelle eseguite in più sedute analizzando diversi outcomes e concludendo che la percentuale di successo radiografico a distanza è leggermente superiore nei casi trattati in singola visita, anche se statisticamente la differenza nei risultati tra i due tipi di trattamenti non è significativa.
Obiettivo principale di un trattamento endodontico (RoCT) è quello di raggiungere il successo. Successo endodontico significa ottenere una guarigione a distanza di tempo di lesioni periapicali esistenti o comunque fare in modo che queste ultime non si verifichino ove non inizialmente presenti, evitando, ove possibile, disagi e complicazioni per il paziente. Il successo endodontico è composto da: successo a breve termine (assenza da parte del paziente di dolore post-operatorio e gonfiore) e successo a lungo termine (assenza di lesione periapicale a distanza di tempo, ove inesistente al tempo zero, e guarigione, ove presente al tempo zero). La revisione della letteratura internazionale condotta dagli autori ha voluto indagare a livello di bibliografia mondiale se il trattamento canalare eseguito in singola visita e quello eseguito in più visite, con l’ausilio di medicazioni intermedie, potessero essere sovrapponibili nei risultati o garantissero percentuali di successo diverse rispetto agli outcomes considerati.
Gli outcomes considerati sono stati: dolore post-operatorio, gonfiore post-operatorio a otturazione canalare avvenuta, assunzione di antidolorifici da parte del paziente dopo trattamento, guarigione di lesioni periapicali o mantenimento di uno stato periapicale sano, stabilito radiograficamente a distanza di tempo con un follow-up minimo di 1 anno (definito successo radiografico a distanza).
Nella revisione sono stati inclusi solo gli studi che paragonavano le due metodiche di trattamento canalare (singola visita vs più visite) randomizzati (RCT) o quasi-randomizzati (quasi RCT) con follow-up minimo di 12 mesi per outcome di successo radiografico a distanza.
Gli studi inclusi dovevano considerare pazienti con età superiore a 10 anni, denti permanenti con apici completamente formati e privi di riassorbimenti interni. Gli articoli sono stati ricercati mediante i seguenti database: Cochrane Oral Health Group’s Trial Register, CENTRAL, MEDLINE, EMBASE. Per le maggiori riviste di medicina orale è stata condotta anche una ricerca manuale. La ricerca su PubMed e gli altri database è stata eseguita mediante una prestabilita strategia di ricerca (search strategy).
Dodici studi sono stati inclusi nella revisione finale. Di questi, quattro studi sono stati giudicati a basso rischio di bias, quattro a moderato rischio di bias e i restanti ad alto rischio di bias. I risultati ottenuti evidenziano che la percentuale di successo radiografico a distanza è leggermente superiore nei casi trattati in singola visita, anche se statisticamente la differenza nei risultati tra i due tipi di trattamenti non è significativa.
I dati raccolti evidenziano anche, però, che i pazienti sottoposti a seduta singola riferiscono maggior dolore post-operatorio nell’arco della prima settimana rispetto a quelli trattati in più visite e fanno più uso di antidolorifici nell’immediato post-operatorio.
Si può quindi concludere che l’efficacia dei due diversi trattamenti (singola visita vs più visite) è sovrapponibile nel successo radiografico a distanza con follow-up minimo di 1 anno.
È da tenere presente, però, che il trattamento in singola visita può portare a un lieve maggior disagio per il paziente, che nell’immediato post-operatorio può sviluppare maggiori episodi algici controllabili con antidolorifici.
Se non esistono differenze significative perché consigliare l’uso di medicazioni?!
Sono 30 anni che non le uso e, vi assicuro, che i casi di insuccesso sono piuttosto rari e, comunque, imputabili ad altre problematiche.
Ma la bibliografia dov’è?
Quali articoli avete consultato?