La teledentistry, cioè l'odontoiatria praticata attraverso l'impiego delle tecnologie di comunicazione digitale, può essere di grande aiuto. Anche solo nelle fasi che precedono l'incontro tra l'odontoiatra e il paziente, quelle più delicate, specialmente nel bambino. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università "Tor Vergata" di Roma ha messo alla prova l'approccio telematico preliminare (ATP) in un gruppo di piccoli pazienti. Confrontando poi i risultati con il gruppo di controllo, così da osservarne le differenze che sono parse significative.

In cosa consiste l'ATP

L'approccio telematico preliminare, della durata di circa 15 minuti, s'è svolto attraverso l'impiego di Skype o WhatsApp. Dapprima, i dentisti hanno raccolto informazioni anamnestiche generali sul piccolo paziente, lo stato di ansia e paura del bambino, le sue relazioni, eventuali disturbi comportamentali e le esperienze dentistiche precedenti. Hanno inoltre fornito al genitore dettagli sull'organizzazione della struttura e istruzioni su come prepararsi adeguatamente alla prima visita. Successivamente, in presenza dei genitori, i dentisti hanno posto domande al bambino tramite un questionario per costruire un rapporto iniziale positivo con il dentista. Per poi classificare i pazienti in base al loro grado di collaborazione e autonomia.

I risultati emersi

I ricercatori hanno confrontato tra loro il gruppo di studio e il gruppo di controllo, correggendo la stima per fasce di età, presenza di patologie sistemiche, disturbi della cognizione, dell'attenzione e dell'apprendimento, nonché grado di ansia ed esperienze medico-dentistiche precedenti. Alla luce dei risultati osservati, secondo i ricercatori l'approccio telematico preliminare funziona, perché è in grado di promuovere una migliore gestione e fidelizzazione del paziente, riducendo l'ansia e aumentando la collaborazione fin dalla prima visita.

La teledentistry, una risorsa da sfruttare meglio

Se sino a ieri la telemedicina nello studio odontoiatrico era ancora poco diffusa, oggi i tempi sembrano ormai maturi per una svolta. Durante la pandemia causata dal Covid-19, infatti, molti dentisti si sono adoperati per erogare, laddove possibile, le proprie cure a distanza, a volte con ottimi risultati. Come per esempio nel caso dei controlli ordontontici, quelli più adatti ad essere condotti con i sistemi di teleodontoiatria. Tuttavia, sono anche altre le esperienze positive documentate. Per esempio quella della King George's Medical University di Lucknow, India, che ha usato la teleodontoiatria nei pazienti geriatrici, per diagnosticare, con successo, la carie.

La tecnologia al servizio dell'odontoiatria

L'esperienza condotta dai ricercatori dell'Università "Tor Vergata" di Roma, pubblicata sull'European Journal of Paediatric Dentistry, così come altre applicazioni della teledentistry, lascia ben sperare. Smartphone e altri device pensati ad hoc per il settore saranno sempre più coinvolti nelle pratiche odontoiatrice. E sarà un bene, purché questo spinga a rendere ancor più partecipe il paziente. Perché se usati correttamente, anche gli strumenti più moderni sapranno mettersi al servizio dell'odontoiatria, lasciando inalterato, anzi migliorando il rapporto medico-paziente che grazie alla tecnologia sarà ancor più stretto e per certi versi gratificante per entrambi.

Teledentistry, nei bambini l’approccio telematico preliminare funziona - Ultima modifica: 2024-06-17T10:31:53+00:00 da Pierluigi Altea
Teledentistry, nei bambini l’approccio telematico preliminare funziona - Ultima modifica: 2024-06-17T10:31:53+00:00 da Pierluigi Altea