Strumentario fotografico in odontoiatria

Nell’odontoiatria contemporanea è sempre più importante studiare i propri casi dal punto di vista fotografico e documentare passo passo le varie fasi dei trattamenti, anche nella routine quotidiana. Ciò è fondamentale innanzitutto ai fini del mantenimento di una continuità delle tecniche operative e degli standard qualitativi per quanto riguarda i risultati. È inoltre utile ai fini della condivisione delle metodiche di lavoro (in generale, della divulgazione scientifica) e, non in ultima istanza, per motivi medico-legali.

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Al di là dello strumento di base, ossia una fotocamera reflex digitale, ci concentreremo brevemente sugli accessori ausiliari ai fini della fotografia odontoiatrica intra ed extraorale. Come si potrà notare semplicemente sfogliando un catalogo, il mercato è talmente vasto che vale la pena di esplorarlo in prima persona. Quanto illustrato qui ne rappresenta una parte è può essere utile a chi non si è mai avvicinato molto a questa metodica operativa.

Innanzitutto, gli specchi: non è materialmente praticabile l’effettuazione della totalità delle riprese e delle inquadrature intraorali per via diretta. Gli specchi vengono prodotti in vetro, naturalmente, ma anche in metallo lucido (solitamente acciaio inossidabile). Il vetro può subire trattamenti con metalli pesanti o stratificazione di ossidi metallici. I più utilizzati sono probabilmente quelli in vetro rodiato, secondo lo stesso principio degli specchietti che ogni dentista utilizza quotidianamente.

In base al trattamento a cui il vetro è stato sottoposto varia il comportamento dello specchio rispetto alla luce.

Altri strumenti indispensabili, nella loro semplicità, sono i divaricatori: ne esistono di diversi materiali (metallo o plastica, i secondi sono sicuramente meno fastidiosi per il paziente) e soprattutto di diverse forme: in generale quelli doppi sono preferibili, perché più versatili; per contro richiedono ovviamente l’assistenza, eventualmente anche quella del paziente.

Gli ultimi strumenti ausiliari qui elencati sono i contrastatori: la loro funzione è ben espressa dal termine inglese con cui vengono spesso indicati, ossia background. Vengono posizionati in bocca e fanno da sfondo nero alla ripresa: sono particolarmente utili nei casi a forte impatto estetico, perché inducono l’osservatore a concentrarsi maggiormente sul dettaglio.

Un fotografo che abbia acquisito una certa manualità operativa è in grado di fare a meno del contrastatore, incentrando l’inquadratura sul primo piano ed eliminando, così, quanto sta più in profondità. Questa tecnica, se messa in atto correttamente, produce immagini dalla resa visiva particolarmente brillante.

In conclusione, si può dire che a fronte di una spesa modica, al di là dei requisiti tecnici concernenti la fotocamera, l’odontoiatra può facilmente avvicinarsi a una disciplina coinvolgente e, talvolta, artistica, all’interno della pratica quotidiana.

Strumentario fotografico in odontoiatria - Ultima modifica: 2016-02-21T07:36:43+00:00 da redazione