L’utilizzo della tecnica di sedazione cosciente secondo Langa permette di centrare entrambi gli obiettivi del trattamento analgesico nel paziente pediatrico: attenuare l’ansia e controllare il dolore, al fine di portare a termine le terapie necessarie.
La tecnica non può prescindere da un valido supporto psicologico, che tuttavia deve sempre essere tenuto in conto quando si incontra un piccolo paziente, la cui collaborazione deve essere ottenuta e conservata. Parliamo di sedazione cosciente secondo Langa in questo articolo tratto dal corso “Aggiornamenti in odontoiatria infantile”.
La sedazione cosciente secondo Langa
La sedazione cosciente secondo Langa è una tecnica di gestione del comportamento mista, psicologica e farmacologica, in cui il piccolo paziente risulta meno sensibile agli agenti esterni che provocano stress, ma permane in uno stato cosciente, cioè in grado di rispondere alle domande e di eseguire ordini semplici.
Questa metodica comporta una lieve depressione del sistema nervoso centrale, indotta farmacologicamente: il farmaco utilizzato è il protossido d’azoto, erogato in basse percentuali in associazione ad alte concentrazioni di ossigeno e... ad un approccio adeguato! È dunque un potenziamento degli strumenti basilari per gestire i piccoli pazienti.
Di fatto una sedazione psicologica del bambino, volta a tranquillizzare e a ben predisporre il giovane paziente alla seduta in sedazione attraverso un atteggiamento positivo, garbato e comprensivo, è sempre indispensabile: è una conditio sine qua non, pena l’insuccesso della tecnica. Il paziente, quando si trova in stato di sedazione cosciente, mantiene le vie aeree pervie conservando intatti i riflessi tutelari di tosse e deglutizione.
Si tratta fondamentalmente di una “terapia anti-stress” per creare ansiolisi ampiamente diffusa in Canada e negli Stati Uniti (intorno al 90% dei professionisti ne usufruisce) e a oggi non altrettanto utilizzata dagli odontoiatri italiani (circa il 10%).
Gli obiettivi della sedazione cosciente secondo Langa
Nel 1997 è stato sancito dal General Dental Council che:
«il dentista ha il dovere di offrire, e il paziente il diritto di ricevere, un appropriato controllo di ansia e dolore durante il trattamento odontoiatrico. Le metodologie farmacologiche di liberazione da dolore e ansia includono l’anestesia locale e le tecniche di sedazione cosciente».
È quindi necessario tenere a mente che due sono i fattori da considerare durante l’attuazione delle terapie mediche-odontoiatriche in tutti i soggetti, e particolarmente in pazienti “fragili” come quelli in età evolutiva:
- attenuazione dell'ansia;
- controllo del dolore intraoperatorio.
Caratteristiche
Nella tecnica di sedazione cosciente secondo Langa, gli agenti gassosi N2O e O2 vengono assorbiti per inalazione passando dai polmoni al sistema cardiovascolare e al sistema nervoso centrale.
Il paziente è sedato, respira autonomamente e presenta moderata alterazione dello stato di coscienza, mantenendo intatti i riflessi tutelari di tosse e deglutizione. Il protossido a basse concentrazioni determina ansiolisi e variazione della percezione spazio-temporale del paziente, con rallentamento degli input sensoriali esterni.
L’azione secondaria, non ricercata ma comunque molto utile, è di blanda analgesia, per rilascio di peptidi oppioidi endogeni e conseguente attivazione dei recettori oppioidi e della sequenza metabolica che modifica il processo nocicettivo a livello del midollo spinale. Qualora i tessuti da trattare siano di tipo osseo o pulpare, si rivela indispensabile l’infiltrazione di anestesia locale, per avere un adeguato controllo del dolore operatorio.
La sedazione cosciente secondo Langa e “Aggiornamenti in odontoiatria infantile”
La sedazione cosciente secondo Langa è trattata nel corso “Aggiornamenti in odontoiatria infantile”, il corso FAD della durata di 15 ore e accreditato per 15 ECM. Il corso ha come docenti: Aniello Ingenito, Azzurra Di Ventura, G. F. Ferrazzano, Giuseppe Marzo, Mara Manente, Marco Moscati, Matteo Beretta, Roberto Ferro, Sara Rosanna Arcari, Tiziana Cantile, Vincenzo Quinzi e come responsabile scientifico Michela Paglia.
Se vuoi sapere di più guarda l’estratto del corso con il caso clinico.