Il burnout colpisce il personale sanitario, aumentando il rischio di errori medici. La pandemia da COVID-19 ha aggravato il problema anche per gli operatori della salute orale, esposti a rischi elevati durante le procedure dentali. Un recente rapporto del Centro di Ricerca sulla Forza Lavoro della Salute Orale (OHWRC) presso il Center for Health Workforce Studies (CHWS) dell'Università di Albany nella Scuola di Sanità Pubblica ha esplorato il fenomeno. Il sondaggio ha rivelato che il 79,3% dei fornitori di servizi odontoiatrici ha segnalato la presenza di burnout, con tassi simili ad altri professionisti sanitari. Stress e burnout influiscono anche sulla ricerca e sulla stabilità nel tempo del personale in forza presso i centri dentali.
Cosa si può fare per contrastare il burnout
Comprendere le cause del burnout nel personale sanitario e sviluppare strategie per mitigarlo, sia a livello organizzativo che personale, è la strada giusta. Per questo l'OHWRC ha pubblicato un documento che, oltre a contenere i risultati dell'indagine, offre e descrive soluzioni concrete. Le stesse che hanno adottato diverse organizzazioni attive nel settore dentale. Per esempio, prevedendo più congedi, aumenti di stipendio, pause più lunghe e flessibilità negli orari di lavoro, soprattutto per i genitori.
Per i titolari di uno studio odontoiatrico, in Italia, le cose sono un po' più complesse, ma è comunque necessario affrontare il problema. Come suggerisce "il caso australiano" che, seppur lontano dalla realtà italiana, è pur sempre un fatto di cui è bene avere conoscenza.
Il burnout, un serio problema in Australia
La salute mentale degli odontoiatri australiani sembra essere piuttosto precaria. Un studio, pubblicato su Community Dentistry and Oral Epidemiology, ha indagato i fattori associati all'ideazione suicidaria e ai tentativi di suicidio tra questi professionisti. Gli autori dello studio hanno interpellando 1474 odontoiatri australiani nel periodo ottobre-dicembre 2021. I partecipanti hanno segnalato pensieri suicidari nei 12 mesi precedenti, prima dei 12 mesi precedenti e tentativi di suicidio. Le conclusioni sono allarmanti e riportano all'attenzione il problema del burnout e della salute mentale tra questi particolari professionisti della salute. Apparentemente meno esposti agli effetti emotivi di chi è a contatto con le gravi malattie e la morte, ma pur sempre sotto pressione e forse per questo ancor più a rischio.
I dati registrati online
Gli autori dello studio hanno rivelato che il 17,6% dei partecipanti ha riportato pensieri suicidari nei 12 mesi precedenti, il 31,4% prima dei 12 mesi precedenti, e il 5,6% ha dichiarato di aver tentato il suicidio. Nelle analisi multivariate, hanno osservato che i professionisti odontoiatri di sesso maschile presentavano un rischio maggiore di ideazione suicidaria nei 12 mesi precedenti. Inoltre, coloro che avevano una diagnosi attuale di depressione mostravano un rischio più elevato. Un'importante associazione è emersa tra un disagio psicologico moderato o grave e l'ideazione suicidaria. Inoltre, l'uso illecito di sostanze e i precedenti tentativi di suicidio autodichiarati erano correlati a un aumento del rischio. È interessante notare che i professionisti odontoiatri più giovani presentavano più del doppio delle probabilità di ideazione suicidaria rispetto a quelli con un'età superiore ai 61 anni, mentre una maggiore resilienza era associata a una riduzione delle probabilità di ideazione suicidaria.
I limiti della ricerca
Questo studio, ammettono i ricercatori, presenta alcune limitazioni. Innanzitutto, non ha valutato direttamente i comportamenti di ricerca di aiuto legati all'ideazione suicidaria. Quindi non è stato possibile stabilire quanti partecipanti abbiano effettivamente cercato supporto per la salute mentale. Inoltre, il tasso di risposta è stato relativamente basso, il che potrebbe avere influito sui risultati. Poiché i professionisti odontoiatri che hanno sperimentato depressione, stress e burnout potrebbero essere stati più inclini a partecipare.
La salute mentale, da tenere sempre sotto controllo
In conclusione, i risultati di questa ricerca, ma anche i dati raccolti dall'OHWRC, sembrano suggerire la stessa cosa. È di fondamentale importanza monitorare attentamente la salute mentale degli odontoiatri, ovunque operino, e sviluppare programmi di intervento mirati per garantire il loro benessere psicologico. Per un odontoiatra, dunque, tenere sotto controllo la propria salute mentale e investire nella prevenzione, conviene sempre. Perché permette di conservare il proprio benessere individuale, ma anche di migliorare indirettamente la qualità dell'assistenza odontoiatrica che offre ai propri pazienti.