La rigenerazione della polpa dentale è un passaggio essenziale nella cura della pulpite irreversibile, spesso trattata con terapia della polpa vitale o terapia canalare (RCT). Tuttavia, la RCT presenta limiti, come la rimozione significativa di dentina nel terzo coronale, che aumenta il rischio di fratture radicolari e può rendere inevitabile l'estrazione del dente. L'obiettivo ottimale è la rigenerazione della polpa, non ottenibile con la RCT. Un gruppo di ricercatori afferenti al Forsyth Institute di Cambridge, USA, ha condotto uno studio sulle "risolvine" - sottotipi degli SPM, mediatori specializzati nella risoluzione dell'infiammazione - molecole particolarmente efficaci nel promuovere la rigenerazione della polpa dentale. Journal of Dental Research ne ha pubblicato i risultati.
Come s'è svolto lo studio
Lo studio si è concentrato sulla Resolvin E1 (RvE1), esaminando il suo impatto sulla rigenerazione della polpa dentale e sul controllo delle infezioni. Utilizzando un modello murino Axin2Cre-Dox;Ai14, i ricercatori hanno dimostrato che RvE1 favorisce l'espansione delle cellule Axin2-tdTomato+ e la differenziazione odontoblastica. In colture di cellule staminali della polpa dentale di topo (mDPSC), RvE1 ha agevolato la proliferazione e la differenziazione delle cellule Axin2-tdTomato+, ripristinando funzioni compromesse dopo una stimolazione da lipopolisaccaridi.
I duplici effetti osservati
Nei casi di pulpite infetta, RvE1 ha mostrato un duplice beneficio. Da un lato, ha soppresso l'infiltrazione infiammatoria, riducendo l'invasione batterica nei canali radicolari. Dall'altro, è stata in grado di prevenire lo sviluppo di una parodontite apicale. Tuttavia, l'impatto pro-rigenerativo di RvE1, secondo i ricercatori è risultato limitato in queste condizioni.
Le conclusioni dello studio
Il trattamento topico con RvE1 emerge come una prospettiva promettente nella promozione della rigenerazione della polpa dentale. La sua capacità di favorire la proliferazione e la differenziazione delle cellule Axin2-tdTomato+ offre nuove opportunità terapeutiche. Contestualmente, la sua azione di riduzione dell'infiammazione e della gravità dell'infezione sottolinea il potenziale di RvE1 nel trattamento delle malattie endodontiche. Una prospettiva che, secondo i ricercatori, potrà aprire nuove strade per lo sviluppo di terapie innovative a beneficio della salute dentale nel suo complesso.