Montaggio dei diatorici in laboratorio
Il montaggio dei diatorici inizia completando prima l’intera arcata inferiore, osservando i principi statici con maggior rigore a causa delle condizioni di tenuta funzionali e morfologiche, in genere sfavorevoli della protesi inferiore. La posizione degli elementi è guidata dalla morfologia dei rialzi in cera, opportunamente funzionalizzati dal clinico. La staticità di ogni elemento, invece, viene controllata mediante l’utilizzo dello statik laser (figura 21).
Montaggio in normo occlusione
Le cuspidi vestibolari molto accentuate dei quarti inferiori, osservate frontalmente, si trovano sullo stesso piano, perfettamente al centro della cresta alveolare e leggermente al di sopra del piano occlusale (figura 22). I quinti presentano un’inclinazione possibilmente corrispondente alla direzione delle creste alveolari sul piano sagittale riportata graficamente sullo zoccolo del modello (figura 23).
Le cuspidi linguali e vestibolari si trovano sullo stesso piano osservate dorsalmente, in genere leggermente al di sotto del piano occlusale. Anche i sesti, nella loro visione sagittale, rispettano l’inclinazione dell’andamento della cresta e avranno le rispettive cuspidi vestibolo-linguali, osservate sul piano frontale, poste alla stessa altezza (figura 24).
Le fosse principali di quinti e sesti sono posizionate perfettamente al centro cresta. Se questi elementi dovessero risultare gli ultimi a essere montati, le loro inclinazioni dovrebbero pertanto armonizzare con il tragitto condilare sagittale individualizzato precedentemente dal clinico.
Superiormente, dopo aver rimosso i quarti montati provvisoriamente per la prova estetica, si posizionano i quinti, in modo tale che le cuspidi palatine occludano con le fosse antagoniste (figura 25 a-b).
Le cuspidi vestibolari non articolano con le omonime antagoniste (scarico vestibolare) e il loro asse risulta verticale. Mediante statik laser si controlla che le cuspidi palatine siano posizionate al centro della cresta.
Successivamente, tra i canini e i quinti si riposizionano i quarti superiori (figura 26), rispettando il principio «mortaio-pestello rovescio» che consiste nel posizionare le cuspidi vestibolari dei quarti inferiori nelle fossette mesiali dei quarti superiori.
Infine, si montano i sesti superiori (figura 27); anche per questi elementi valgono gli stessi principi dello scarico vestibolare, le uniche cuspidi che lavorano nelle rispettive fosse inferiori sono le mesio-palatine dei succitati elementi, posizionate perfettamente al centro della cresta alveolare (figura 28 a-b).
L’eventuale, quanto rarissimo, montaggio dei settimi ricalca grosso modo le indicazioni e regole dei sesti.
Sovente, capita invece di montare distalmente ai sesti (in particolar modo nelle seconde classi) dei quarti controlaterali senza antagonisti, allo scopo di soddisfare i principi di un’occlusione equilibrata bilateralmente, consentendo a questi ultimi, durante i movimenti eccentrici, il contatto con i sesti superiori (figura 29).