L’importanza della diga di gomma nel trattamento endodontico e la discordanza tra teoria e pratica

Le società scientifiche di maggior spicco concordano sul fatto che sia  fondamentale in endodonzia, poiché la sua funzione di isolare il campo operatorio porta una serie di innegabili vantaggi sia al clinico sia al paziente. Nonostante tutte le Università abbiano inserito, all’interno dei loro programmi, lezioni in cui si insegna a utilizzare e a posizionare la diga di gomma, i dati raccolti in diversi Paesi del mondo sono spesso fortemente discordanti con quanto ci si aspetterebbe: mostrano una forte resistenza da parte degli odontoiatri (in particolare i dentisti generici) a utilizzare la diga nella pratica clinica quotidiana. Si assiste quindi a una spaccatura tra ciò che dovrebbe essere il gold standard delle terapie odontoiatriche (con particolare riferimento all’endodonzia) e la realtà clinica. Gli abstract selezionati mostrano le motivazioni più frequentemente addotte dai colleghi per non utilizzare la diga e ricordano che la sopravvivenza a lungo termine di un dente trattato endodonticamente è correlata, insieme ad altri fattori, all’impiego della diga durante la terapia.

L’effetto dell’utilizzo della diga di gomma sulla percentuale di sopravvivenza di denti sottoposti a terapia canalare primaria: uno studio basato sulla popolazione nazionale

The effect of rubber dam usage on the survival rate of teeth receiving initial root canal treatment: a nationwide population-based study
Lin PY, Huang SH, Chang HJ, Chi LY. J Endod. 2014 Nov; 40(11): 1733-7.

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È ben noto che l’impiego della diga di gomma durante il trattamento canalare migliori il controllo dell’infezione e l’efficacia del trattamento, oltre a proteggere il paziente.
Ciò nonostante, non è ancora stato definito con certezza quale sia l’effetto dell’utilizzo della diga di gomma sui risultati del trattamento endodontico. Lo scopo di questo studio era investigare, utilizzando come fonte dei dati un database della popolazione nazionale, se l’impiego della diga di gomma potesse influenzare il tasso di sopravvivenza nel tempo di denti sottoposti a terapie canalari primarie.

I criteri d’inclusione dello studio hanno portato alla selezione di 517.234 denti che sono stati sottoposti a un trattamento endodontico primario tra il 2005 e il 2011. Questi elementi dentari sono stati controllati fino alla fine del 2011. Per effettuare l’analisi statistica ci si è serviti dei modelli di rischio proporzionale Cox univariabile e multivariabile, al fine di quantificare gli effetti dell’utilizzo della diga di gomma sul rischio di estrarre i denti che erano stati sottoposti a una terapia canalare primaria.

I risultati hanno mostrato che, durante il periodo di osservazione, 29.219 denti su 517.234 sono stati estratti: questo dato fissa a 94,4% il tasso di sopravvivenza degli elementi dentari trattati endodonticamente. La probabilità che un elemento dentale sottoposto a una terapia endodontica primaria utilizzando la diga di gomma sopravvivesse dopo 3,43 anni (periodo di osservazione medio) era del 90,3%. Questa percentuale è significativamente più alta di quella relativa ai denti trattati endodonticamente senza la diga di gomma: questi, infatti, hanno fatto registrare un tasso di sopravvivenza dell’88,8% (P<.0001).

Dopo aver filtrato i dati in base all’età e al sesso del paziente, al tipo di dente, al ranking dell’ospedale in cui era stata eseguita la terapia, alla frequenza con cui i pazienti si sottoponevano a sedute d’igiene dentale professionale dopo la terapia endodontica e in base alle malattie sistemiche dei pazienti (diabete ed ipertensione inclusi), si è calcolato che i denti trattati endodonticamente utilizzando la diga di gomma fossero associati a una percentuale di rischio di estrazione significativamente inferiore a quella relativa ai denti devitalizzati senza diga (rapporto di rischio = 0.81; 95% intervallo di confidenza, 0.79-0.84).

L’utilizzo della diga di gomma durante la terapia endodontica primaria potrebbe quindi portare a un tasso di sopravvivenza significativamente maggiore dell’elemento dentale. Questi risultati supportano l’affermazione che l’impiego della diga di gomma migliori i risultati del trattamento endodontico.

implicazioni cliniche
Da un punto di vista clinico, si può osservare che i dati raccolti su vasta scala in questa ricerca confermino quanto già detto da svariati articoli pubblicati in Letteratura e sostenuto dalle maggiori società scientifiche: eseguire una terapia endodontica primaria senza utilizzare la diga di gomma esita in una significativa diminuzione delle percentuali di sopravvivenza a tre anni del dente. Le ragioni addotte per giustificare il riconoscimento della diga di gomma come gold standard nelle terapie endodontiche sono essenzialmente tre: la possibilità di controllare le infezioni crociate, la protezione del paziente (evita l’inspirazione o l’inghiottimento di strumenti, medicazioni, soluzioni irriganti e particelle di dente. Tramite la retrazione dei tessuti molli, li protegge dagli strumenti utilizzati per la preparazione del dente e dai potenziali traumi causati dalle ripetute manipolazioni) e il miglioramento dell’efficacia del trattamento. Gli altri vantaggi legati all’impiego della diga sono senza dubbio una migliore visibilità del campo operatorio e un accesso più semplice (grazie alla retrazione dei tessuti molli), una migliore ergonomia del lavoro sia per l’operatore sia per l’assistente, la riduzione della quantità di fluidi che entrano nella cavità orale e la riduzione della possibilità che il paziente parli e chiuda la bocca durante la terapia.
L’importanza della diga di gomma nel trattamento endodontico e la discordanza tra teoria e pratica - Ultima modifica: 2017-10-10T14:25:14+00:00 da Redazione