Il 19 maggio, a Expodental Meeting, è stata presentata l’Analisi congiunturale del Centro Studi dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI).
Dall’analisi scientifica è emersa la «grande capacità di resilienza della professione odontoiatrica in Italia», si legge sul sito ANDI. La pandemia degli ultimi anni ha messo alla prova anche gli odontoiatri, che hanno però saputo resistere all’impatto.
Rispetto al 2018 si stima che circa 5 milioni di persone non siano andate dal dentista nel 2021.
La riduzione dell’attività di routine durante il lockdown e la tendenza dei pazienti a rimandare i trattamenti non urgenti hanno portato a un’importante riduzione della spesa sanitaria in odontoiatria, che è passata da quasi 10 miliardi di euro a 8 miliardi tra il 2018 e 2020. Il che ha naturalmente influito sui fatturati della professione.
«La riduzione degli accessi negli studi ha determinato la netta contrazione del numero dei dentisti titolari di studio, che è passata dal 68,1% nel 2020 al 59,3% del 2021 (-8,8%), e ha in particolar modo colpito gli odontoiatri collaboratori di studio: oltre l’80% dei professionisti odontoiatri non titolari di studio ha dichiarato una riduzione delle ore impegnate per il lavoro stimata tra il 15 e il 20%. Una contrazione di redditi che i dati del Centro Studi consentono di stimare vicina al 20% tra 2019 e 2020, con un ulteriore calo del 2,3% nel 2021.»
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