La tuberosità del mascellare è ampiamente utilizzata come area donatrice per l’aumento dei tessuti molli poiché consente di avere una ridotta morbilità, un facile accesso all’area e una buona densità dell’innesto.
I lembi a spessore totale o parziale vengono utilizzati per consentire l’ispessimento dei tessuti molli attorno agli impianti. Non è ancora chiaro quali tipi di tessuto evolveranno dopo il posizionamento di un innesto di tessuto connettivo prelevato dal tuber maxillae sotto un lembo a spessore totale o parziale.
Lo scopo dello studio di Puisys e coll. è di valutare l’aspetto della cheratinizzazione e l’aumento dello spessore del tessuto che matura dopo il posizionamento di connettivo sotto o sopra il periostio.
Sono stati inseriti 40 impianti in 10 pazienti edentuli con mandibola atrofizzata, che presentavano meno di 1mm di tessuto cheratinizzato.
I siti chirurgici sono stati randomizzati, mediante split mouth, e preparati, tramite tunneling, come riceventi per l’innesto di tessuto connettivo.
Per 20 impianti è stato utilizzato un approccio con lembo a spessore parziale, mentre per gli altri 20 uno a spessore totale.
Il tessuto connettivo innestato è stato posizionato buccalmente.
Successivamente sono stati raccolti e analizzati i dati riguardanti la larghezza del tessuto cheratinizzato, lo spessore orizzontale dei tessuti molli ed i parametri di successo implantare.
Dopo aver atteso un periodo di follow-up di 3 anni si è verificato un significativo aumento di larghezza del tessuto cheratinizzato nel gruppo in cui era stato effettuato il lembo a spessore parziale (da 0.6 a 5.1mm), mentre nel gruppo a spessore totale è stato rilevato un miglioramento ridotto (da 0.5 a 1.0mm).
Lo spessore orizzontale è stato aumentato significativamente in entrambi i gruppi, con spessore parziale e totale (rispettivamente da 2.4 a 5.4mm e da 2.5 a 5.8mm).
Le conclusioni che possiamo trarre da questo studio sono che l’aumento dello spessore dei tessuti molli, utilizzando tessuto connettivo prelevato dalla tuberosità del mascellare, è stato riscontrato in entrambi i casi, sia con lembo a spessore totale che parziale.
La differenza più netta è stata valutata per quanto riguarda il livello di cheratinizzazione della mucosa, che è apparsa maggiore nel gruppo con preparazione a spessore parziale.
Perciò non solo le proprietà dell’innesto portano a un differente potenziale di differenziazione delle cellule epiteliali, ma anche il metodo di posizionamento applicato (tipo di lembo).
Riferimenti bibliografici
Fonti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34245136/