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Nella rete della formazione e della ricerca internazionale
È la Clinica Odontoiatrica dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, fondata e diretta da Marco Giovanni Baldoni, milanese, 53 anni,
Professore Ordinario di Clinica Odontoiatrica e...
Ricostruzione della volumetria ossea crestale mediante innesto di particolato cortico-midollare: caso...
Riassunto
Le attuali conoscenze sulla guarigione, la biologia e il destino dell’alveolo post-estrattivo hanno permesso di poter risolvere con margini di accettabile predicibilità le condizioni...
Cenni sulla gestione della Sicurezza del Lavoro
Benché presente da parecchi decenni nel nostro panorama normativo, è solo con il D.Lgs.626 del 1994 e poi con il D.Lgs. 81/2008 che la...
Incappucciamento pulpare
In questa raccolta vengono riportati tre studi che valutano il successo della tecnica dell’incappucciamento pulpare eseguito con diversi materiali, al fine di identificare quale sia il materiale più efficace e predicabile allo stato attuale. In particolare, sono stati analizzati l’idrossido di calcio (considerato il gold standard), cementi come l’MTA (mineral trioxide aggregate) e fattori di crescita tra cui le amelogenine. Viene riportata, inoltre, l’efficacia di tale tecnica eseguita anche su denti decidui. A tutt’oggi, il cemento a base di minerali-triossido aggregati è considerato il materiale di scelta per questa procedura clinica. Tuttavia, i fattori di crescita si propongono come soluzione innovativa che necessita però di ulteriori studi per valutarne l’efficacia clinica.
Una vita segnata da «Gli Amici di Brugg»
È quella di Mario Iorio, 59 anni, dallo scorso maggio alla guida dell’Associazione fondata nel 1954 da Augusto Biaggi. Fu proprio lui a convincerlo a imboccare la strada dell’odontoiatria: i ricordi di quell’incontro e le sue idee per far crescere quel gruppo di amici che ancora oggi è un punto di riferimento per molti professionisti.
Incappucciamento pulpare
In questa raccolta vengono riportati tre studi che valutano il successo della tecnica dell’incappucciamento pulpare eseguito con diversi materiali, al fine di identificare quale...
Una vita segnata da «Gli Amici di Brugg»
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Minimum intervention come nuovo approccio diagnostico-preventivo
Ancor prima che alla diagnosi precoce, mirata al trattamento di una patologia ormai già instauratasi, la moderna odontoiatria dovrebbe dedicarsi all’identificazione non della sola...
Rischi di bloodborne infection negli spray odontoiatrici
Nadia Zallocco1
Valerio Milana2
Gianluca Gambarini1
Luca Testarelli2
1 Sapienza Università di Roma, I Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Igiene Dentale, Insegnamento di Materiali Dentari, Titolare prof....
Sindrome della poltrona vuota: è l’occasione per cambiare bene
La crisi dell’economia italiana conferma il crollo dei consumi odontoiatrici e la grande incertezza che pervade la clientela e gli Odontoiatri come imprenditori. Nell’articolo...
Il dentista sicuro
RSPP, RLS, DdL, MC, DVR… pare che in questi ultimi mesi non si parli d’altro! E chi non è addentro alla questione non può immaginare come dei semplici acronimi possano trasformarsi nell’ennesimo incubo burocratico cui il professionista sia costretto ad adeguarsi.
«Integriamo le esperienze per far crescere la ricerca»
È questa la proposta suggerita da Marco Ferrari, 50 anni, toscano, direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Oftalmologiche, nonché Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria presso l’Università di Siena. La ricerca odontoiatrica «Made in Italy» è la VII al mondo: un risultato degno di nota.
Studio odontoiatrico: l’ora giusta
Se non ora quando? Affermazione un po’ trita, un po’ melensa, ma ben si adatta al dentista-imprenditore dei nostri giorni complicatissimi. Nei quali crisi si è sommata a crisi e ciò che prima era «solo» disinteresse (alla poltrona) per difetto di comunicazione e di percezione dell’importanza della salute orale, ora è anche questione di priorità economica: i denti possono attendere.
Malattie sistemiche croniche e parodontite: quale relazione?
Questo aggiornamento affronta l’analisi delle associazioni esistenti tra la malattia parodontale e i disturbi sistemici più comuni negli abitanti dei Paesi industrializzati. È sempre più evidente, infatti, l’importanza di ricerche che vedano affiancate le figure dell’odontoiatra e del medico per meglio affrontare questioni di salute pubblica.
Dalla stomatologia, le idee per una nuova odontoiatria
Come spiega Francesco Spadari, milanese, 53 anni, Professore Associato presso l’Università degli Studi di Milano, nonché responsabile dell’Ambulatorio di Medicina e Patologia Orale dell’Istituto di Clinica Odontoiatrica e Stomatologia dello stesso ateneo. La sua storia personale e alcune riflessioni sull’odontoiatria...
Il ricambio generazionale, un valore per l’università
Ernesto Rapisarda, 56 anni, catanese, professore ordinario di Malattie Odontostomatologiche presso l’Università degli Studi di Catania, racconta la realtà siciliana. L’abusivismo della professione odontoiatrica e la carenza di docenti non fermano l’impegno di chi opera ogni giorno nella cura delle malattie del cavo orale.