Il Tribunale di Sassari ha stabilito con un’ordinanza (1491/2021) che un laureato in Odontoiatria ha il diritto di accedere, senza bisogno di ulteriori specializzazioni, alle graduatorie degli specialisti territoriali.
Il Tribunale ha infatti accolto il ricorso presentato da un odontoiatra che chiedeva di sospendere le graduatorie provvisorie pubblicate dalla Ats Sardegna, da cui era stato escluso in quanto privo del diploma di specializzazione.
Il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) Nazionale, Raffaele Iandolo, ha manifestato la propria soddisfazione per questa ordinanza, specificando che «Tre soltanto sono le materie di specializzazione oggi esistenti per l’Odontoiatria: Odontoiatria pediatrica, Ortognatodonzia, Chirurgia orale. A ciò va aggiunto che le scuole di specialità in Odontoiatria, per lungo tempo, non sono state neppure attivate nelle varie sedi universitarie. Il ristretto numero di odontoiatri ulteriormente specializzati rischia perciò di bloccare l’accesso concorsuale agli organici dirigenziali pubblici, precludendo al 90% dei professionisti la possibilità di partecipare. E questo, in un contesto in cui la maggior parte degli odontoiatri del Sistema Sanitario Nazionale sarà presto in età pensionabile. Rendendo di fatto impossibile il ricambio generazionale nei ruoli dirigenziali pubblici».
Nell’Ordinanza, infatti, si legge che: «Il titolo dei laureati in Odontoiatria e protesi dentaria assorbe quello di specializzazione in Odontoiatria richiesto ai laureati in Medicina e chirurgia. Non si comprende, infatti, di quale specializzazione i laureati in Odontoiatria e protesi dentaria dovrebbero essere in possesso per rispettare il dettato normativo, dal momento che la specializzazione nella disciplina, per i predetti laureati è insita nel diploma di laurea. Questi ultimi possono conseguire bensì delle ulteriori specializzazioni, non però nella disciplina (Odontoiatria), quanto piuttosto nell’area dell’Odontoiatria».
«È ovvio, quindi, che il possesso di una di queste specializzazioni non integra, e non può integrare, il requisito richiesto dalla determinazione impugnata, anche perché, nel voler seguire la tesi di quest’ultima, i laureati in Odontoiatria e protesi dentaria dovrebbero essere sempre e comunque esclusi da tali graduatorie, il che è palesemente insostenibile» si legge in conclusione.
«La laurea in Odontoiatria ha di per sé natura specializzante, come hanno ben esplicitato i magistrati del Tribunale di Sassari, e fornisce tutte le competenze necessarie per un’assistenza di qualità» continua Iandolo. «Auspichiamo quindi, come necessario e urgente, un intervento del Legislatore che riconosca tale valenza anche per l’accesso ai ruoli dirigenziali del Servizio Sanitario Nazionale al fine di consentire il ricambio generazionale degli organici, mantenere in equilibrio il sistema e consentire almeno l’erogazione delle prestazioni minime previste dai Lea. Prestazioni che, oltretutto, andrebbero implementate, essendo oggi limitate per numero e destinate solo a particolari tipologie di pazienti.»