vita, scala colori, odontoiatria estetica

La scelta del colore, come noto, è una fase di lavoro da non sottovalutare in nessun caso, in ambito restaurativo e protesico; per questo motivo, non è consigliabile lasciarla al giudizio personale dell’odontoiatra, anche del più esperto.

Elenchiamo brevemente alcune delle possibilità cliniche in uso, cercando di capire in che modo e in quale misura l’innovazione tecnologica può aver migliorato questa procedura clinica così delicata. Gli strumenti per la rilevazione del colore dentale sono stati introdotti sul mercato per sopperire ai limiti della scelta tradizionale, riducendone o eliminandone imperfezioni ed incongruenze. La metodica più comunemente usata, essendo anche la più semplice e immediata, è quella visiva empirica: in questo caso, VITAPAN classical e le sue derivazioni  sono senza dubbio le scale colori più comunemente utilizzate a livello mondiale.

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In quella che mira ad essere un’odontoiatria estetica la scala colori permette una scelta su base empirica del colore, raffrontando le varie “palette” agli elementi dentari presenti.

Sono state riportate indicazioni inequivocabilmente positive a proposito della coerenza tra le scale colore dello stesso produttore VITA®.

La procedura è stata ulteriormente migliorata con l’introduzione da parte della stessa casa di scale colore potenziate: Vitapan 3D-Master, Toothguide, Bleachedguide e, soprattutto, Linearguide. Da sempre, tuttavia, la valutazione visiva del colore si caratterizza per le diverse difficoltà innate: metamerismo (illusione ottica che consiste nel vedere diversi sotto una certa luce due colori che precedentemente sembravano identici sotto un’altra luce), accoppiamento dei colori non ottimale, strumentazione insufficiente e condizioni del paziente inadatte.

Nonostante tutto ciò, l’occhio umano rimane uno strumento assai valido, dato che è in grado di distinguere differenze anche molto esigue: questo è il motivo per cui le comuni scale colore sono così diffuse ancora al giorno d’oggi.

La stessa casa produttrice fornisce sul proprio sito internet dei suggerimenti per una corretta rilevazione del colore:

procedere in luce ambiente o con lampade normalizzate; mai puntare direttamente la lampada sul sorriso del paziente

lavorare in ambiente neutro; chiedere al paziente di rimuovere rossetto o altri cosmetici e coprire gli indumenti con colori accesi

guardare il dente da più angolazioni ma effettuare rapidamente la scelta, perché l’affaticamento degli occhi toglie validità al risultato già dopo 5-7 secondi; la prima impressione, dunque, è spesso quella corretta.

Al di là del metodo empirico, come accennato, lo sviluppo tecnologico ha fatto sì che apparissero sul mercato altre soluzioni, più raffinate, è che richiedono una specifica preparazione al clinico. Si tratta delle metodiche basate sulla fotografia digitale, sulla spettrofotometria e sulla colorimetria.

Odontoiatria estetica: come e perché utilizzare la scala colori - Ultima modifica: 2015-07-07T08:30:47+00:00 da redazione