La chirurgia ortognatica, in questi ultimi anni, s’è arricchita di nuove procedure e di nuove tecniche, quelle illustrate nell’aggiornamento monografico pubblicato sul numero di novembre de Il Dentista Moderno. Il testo, scritto da Aldo Bruno Giannì (direttore dell’UOC di Chirurgia Maxillo-facciale e Odontostomatologia presso la Fondazione Cà Granda Ospedale Policlinico di Milano, nonché direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia Maxillo-facciale dell’Università degli Studi di Milano) insieme con Michele Romano (assegnista di ricerca post doc) e Diego Sergio Rossi (dirigente medico di I livello presso l’UOC di Chirurgia Maxillo-facciale della Fondazione Cà Granda Ospedale Policlinico di Milano), illustra le principali innovazioni in questo settore, in particolare i software dedicati alla programmazione virtuale, tramite i quali oggi si esegue il virtual surgical planning, con grande accuratezza e un margine di errore inferiore al millimetro. Tuttavia, la vera novità in questa branca della medicina, spiega Aldo Bruno Giannì, è nell’approccio chirurgico, non più orientato solo alla risoluzione dei problemi funzionali, ma anche a quelli dell’estetica del viso, attraverso l’ausilio di diverse tecniche di chirurgia plastica, come il lipofilling, la rinoplastica e la genioplastica, considerate da sempre ancillari, ma divenute oggi, a pieno titolo, parti essenziali della nuova chirurgia ortognatica.