La tematica della sedazione cosciente in odontoiatria pediatrica è già stata variamente affrontata su queste stesse pagine. Facendo riferimento soprattutto alla forma della sedazione cosciente inalatoria, ma ricordando comunque come esista una forma farmacologica di più stretta competenza anestesiologica, si può affermare che tale pratica stia assumendo un rilievo importante a livello nazionale. Questo soprattutto in virtù del fatto che sono ormai disponibili sul mercato delle sistematica pensate per realtà ambulatoriali di dimensioni contenute, e che permettono quindi una sorveglianza adeguata da parte del personale di studio. È bene ribadire ulteriormente che non tutte queste sistematiche sono concepite per essere utilizzate in assenza del medico specialista anestesista-rianimatore, ed è sempre fondamentale assicurarsi di tutte le specifiche tecniche prima di adottare una metodica. Va ricordato, ad esempio, che per l’odontoiatra non è possibile gestire in autonomia il passaggio dallo stato di sedazione cosciente a quello di sedazione profonda e/o di anestesia generale, i quali richiedono l’ambiente protetto della sala operatoria e la presenza di un anestesista.
Diversi Autori sottolineano i vantaggi della sedazione cosciente inalatoria con protossido di azoto (N2O), che in grado di condurre il paziente a rilassamento, facilitando le procedure cliniche e favorendo così il comfort del paziente e anche l’operatività del professionista. Gli stessi osservano comunque come sia importante attenersi alle indicazioni della sedazione cosciente inalatoria: in generale, si può affermare che sono candidati tutti quei soggetti in grado di mantenere un adeguato compenso respiratorio per tutta la durata della procedura.
In questo senso, sono in molti a sottolineare le potenzialità della metodica nell’ambito dell’odontoiatria pediatrica.
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Cosa dicono le raccomandazioni per la sedazione cosciente
Ad un rapido sondaggio della rete, è possibile reperire un documento dal titolo Raccomandazioni sulla sedazione cosciente e sull’anestesia loco-regionale in odontoiatria pediatrica, a cura dell’Associazione Italiana di Anestesia Odontostomatologica (AINOS). Questo documento individua proprio nella sedazione cosciente inalatoria la prima scelta per il paziente pedodontico, sia in ambiente ambulatoriale che ospedaliero, in virtù dei suoi effetti analgesici e sedativi (analgesia relativa). Secondo la raccomandazione riguardante la valutazione del compenso preoperatorio, il paziente ASA I o II costituisce un valido candidato, al netto della semplice valutazione anamnestica e farmacologica, mentre il soggetto pediatrico portatore di importanti patologie (ASA III e IV) richiederà un consulto specialistico. Il testo ribadisce inoltre le precauzioni accennate in precedenza: si tratta in primo luogo dell’efficienza dei macchinari, che devono necessariamente assicurare flusso continuo e misurabile di gas, con un’ossigenazione minima del 30% (più una sorgente rapida di O2 al 100%) e un’erogazione di N2O non superiore al 50%, più sistemi di allarme e sistemi antipolluzione. Il monitoraggio del paziente, infine, non è necessariamente strumentale, ma si basa fondamentalmente sulla valutazione clinica della profondità della sedazione.
In conclusione, dunque, si può affermare che lo standard operativo nella sedazione cosciente inalatoria nel soggetto pediatrico non è difforme da quella dell’adulto. Vi si discosterà per tutte quelle precauzioni supplementari normalmente richieste dal paziente subadulto.
In conclusione, viene allegato un semplice video illustrativo, adatto anche per far conoscere la metodica ai genitori dei piccoli pazienti.