Una recessione gengivale oggi non viene intesa, dal punto di vista clinico-terapeutico, come un semplice inestetismo del sorriso, date le esigenze biologiche prima che estetiche della stessa. Nel momento in cui la si tratta, infatti, la copertura radicolare completa rappresenta un obiettivo parziale. Essa dovrebbe essere associata alla rigenerazione delle strutture parodontali, essenziale per ridurre al minimo le possibilità di recidiva della recessione stessa.
In questo senso, nuove potenzialità terapeutiche derivano dall’applicazione della rigenerazione tissutale guidata, insieme più ampio a cui appartiene la rigenerazione ossea guidata, molto utilizzata in odontoiatria.
La membrana amniotica umana rappresenta un biomateriale innovativo, ricco in fattori di crescita, cellule staminali, collagene, proteoglicani e glicoproteine, oltre che dotato di proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche. Sta trovando diverse applicazioni in medicina, in dermatologia e nella chirurgia oftalmologica. In odontoiatria potrebbe appunto essere utile nella rigenerazione del legamento parodontale.
Recentemente, Dhawan e colleghi hanno sperimentato una membrana amniotica e una del tipo “functionally graded”, cioè multicompartimento (multistrato) che incorpora chitosano e nano-idrossiapatite sulla base di una membrana amniotica, nel trattamento delle recessioni gengivali. Essa costituisce quindi un prodotto più recente, realizzato mediante la procedura dell’e-spinning e in grado di mimare la matrice extracellulare naturale. Il vantaggio che deriva da una lavorazione su scala nanometrica è legato alla migliore adesione, da parte delle cellule, a fibre di dimensioni inferiori alle proprie.
Considerando l’analogica con la rigenerazione ossea guidata in implantologia, non sono invece state considerate membrane non riassorbibili.
Lo studio è stato impostato secondo un modello di trial clinico randomizzato a singolo cieco split-mouth. Sono stati trattati 9 pazienti, per un totale di 22 siti di recessione, assegnati randomicamente a un gruppo A (lembo avanzato coronalmente + membrana amniotica) e a un gruppo B (lembo avanzato coronalmente + membrana functionally graded).
I siti trattati sono stati sottoposti a valutazione clinica di indici parodontali, profondità della recessione, livello di attacco clinico, spessore del tessuto cheratinizzato al baseline, a 3 e a 6 mesi. È stata eseguita anche un’analisi radiografica della crescita ossea lineare al tempo zero e alla valutazione finale dei 6 mesi.
Entrambi i gruppi hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa degli indici parodontali lungo i 6 mesi postoperatori. Il solo gruppo A ha mostrato un incremento osseo lineare a 6 mesi.
Lo studio, nei limiti di un lavoro preliminare, ha evidenziato indicazioni promettenti riguardo l’applicazione della rigenerazione tissutale guidata delle recessioni gengivali. La parola spetterà, nel prossimo futuro, agli studi istologici, oltre che a ulteriori studi clinici.