L'ansia dentale è un problema che può interessare i pazienti di tutte le età. Nel bambino, com'è noto, l'attenzione dell'odontoiatra e del suo team è massima, affinché il paziente pediatrico possa affrontare le cure con serenità. Un recente studio, pubblicato sull'European Journal of Paediatric Dentistry, ha misurato l'ansia dei piccoli pazienti nelle visite sequenziali. Scoprendo un fenomeno forse prevedibile, ma molto interessante e utile per gestire con successo il problema dell'ansia dentale nel bambino. Lo studio porta la firma di due ricercatori afferenti al Dipartimento di Odontoiatria pediatrica della Binali Yıldırım University di Erzincan, Turchia.
Le coordinate dello studio
Per condurre lo studio sull'ansia dentale nei pazienti pediatrici, i ricercatori hanno arruolato 224 bambini. I piccoli, di età compresa tra 5 e 8 anni, richiedevano almeno due trattamenti per carie su un molare primario mandibolare. Le visite, della durata di circa 20 minuti ciascuna, si sono svolte con un intervallo massimo di due settimane tra la prima e la seconda seduta.
Gli strumenti impiegati per misurare l'ansia dentale
Per le misurazioni soggettive, i ricercatori si sono avvalsi della Scala del Dolore Wong-Baker (WBFPS) e della Scala di Ansia Dentale Modificata (MDAS). Mentre per avere un riscontro oggettivo, gli autori dello studio hanno monitorato il battito cardiaco dei pazienti con un pulsossimetro portatile.
I risultati, forse prevedibili ma incoraggianti
L'analisi statistica, tramite il software SPSS versione 22, ha mostrato che non c'erano differenze significative tra età e sesso dei bambini per quanto riguarda l'ansia dentale. Tuttavia, le differenze significative sono emerse per le visite ripetute. I punteggi MDAS hanno evidenziato differenze tra la prima e la seconda visita (p<0,001). Anche i punteggi WBFPS, prima e dopo il trattamento, sono stati più alti nella prima visita. Inoltre, si sono riscontrate differenze significative nei battiti cardiaci tra le sessioni di trattamento (p<0,001).
Cosa suggerisce questa ricerca
Questo studio dimostra che le visite sequenziali riducono l'ansia dentale nei bambini, confermando l'importanza di queste pratiche nella cura dentale pediatrica. Suggerendo inoltre l'idea che frequentare uno studio odontoiatrico con una certa frequenza può aiutare a combattere l'ansia nel bambino e a stabilire un rapporto positivo con questo particolare luogo di cura che spesso spaventa più nell'immaginario che non nella realtà.