Conclusioni
La natura del comportamento ansioso o fobico manifestato dal bambino e poi dall’adulto può essere spesso facilmente ricostruibile su base anamnestica, tramite questionario o intervista in profondità. Questa indicazione ci permette di introdurre forme di controllo dell’ansia nell’ambiente odontoiatrico, in modo da ridurne non solo le manifestazioni comportamentali (che disturbano il trattamento e accrescono le difficoltà di relazione tra odontoiatra e bambino), ma anche le percezioni negative e, quindi, i rinforzi per le successive manifestazioni anche in un’ottica futura. Divenuto adulto il paziente certo non rimuove lo stato ansioso connesso a quelle percezioni negative infantili e trascura la bocca quasi a voler esorcizzare i suoi problemi con il dentista.
Arriva così in situazioni davvero difficili e questo comportamento paradosso finisce per rinforzare il suo atteggiamento fobico16. Ogni bambino è diverso e quindi richiede un approccio personalizzato. La via che conduce alla liberazione dalla paura la si percorre solo quando il medico ha la capacità di stabilire con il paziente un atteggiamento di umana condivisione che permette il superamento delle ansie e l’adesione al piano di cura17. La prima forma di terapia, nella professione medica, si ottiene essendo aperti alla comprensione e alla comunicazione con il piccolo paziente; solo abbandonando qualsiasi atteggiamento rigido il medico potrà veramente ricercare sul piano clinico soluzioni sempre più individualizzate.
Il paziente, sentendosi parte attiva nel processo terapeutico, costituirà un legame tale da poter affrontare insieme qualunque problema possa presentarsi in futuro. Fondamentale in questo processo è l’utilizzo da parte dell’equipe odontoiatrica di un linguaggio idoneo all’età del bambino: chiaro, semplice, confidenziale con l’uso di rinforzi positivi verbali che permettono un aumento dell’empatia, che di conseguenza porta alla formulazione di un “patto” tra operatore e giovane paziente (riguardo alla durata dell’intervento, alle modalità di esecuzione ecc.)18-21.
Conflitto di interessi
Gli Autori dichiarano di non avere nessun conflitto di
interessi.
Corrispondenza
Prof. Giampietro Farronato
Università di Milano
Via Commenda 10 – 20100 Milano
Tel. +39 (0)55032520
giampietro.farronato@unimi.it
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