La sensibilità dentinale è un sintomo riscontrato frequentemente in pazienti che presentano lesioni ed abrasioni dentali o che soffrono di malattia parodontale.
Una volta che lo smalto viene meno a causa di diversi fattori, traumatici, erosivi o patologici, la dentina viene esposta e può determinare un’aumentata sensibilità agli stimoli.
Questi possono essere di differente natura, termici, tattili, osmotici.
In genere il paziente non riesce ad identificare bene la zona di origine del dolore per cui sta all’operatore capire l’area interessata.
Nello specifico l’ipersensibilità dentinale è caratterizzata da dolore breve e acuto che si verifica in risposta a stimoli esterni come freddo-caldo, tattili, sostanza chimiche e non può essere riconducibile a un’altra forma di difetto dentale o patologia.
I trattamenti possibili sono vari, a seconda della causa che ha generato la sensibilità.
Certamente l’impiego di vernici protettive, che isolano la zona di dentina scoperta, o, nei casi più severi, di innesti gengivali che riportino il parodonto nella posizione ideale, risultano efficaci. Ovviamente ciò deve necessariamente essere abbinato a un’igiene orale più che attenta da parte del paziente.
A questo proposito la terapia laser è usata per contrastare la sensibilità dentinale aumentata. È un metodo efficace che garantisce il risultato in modo veloce, sicuro e indolore.
Ad avvalorare questa tesi nel luglio del 2021 Mahdian e coll. hanno effettuato una revisione sistematica, pubblicata sulla Cochrane Library, in cui è stata valutata proprio l’efficacia della laserterapia nella riduzione dell’ipersensibilità dentinale.
L’obiettivo degli autori era di valutare gli effetti del laser e metterli a confronto con un laser placebo e anche a casi in cui non era stato effettuato nessun trattamento per alleviare la sensibilità.
Sono stati presi in considerazione solo studi randomizzati controllati (RCT) in cui i pazienti avevano un’età superiore ai 12 anni e presentavano ipersensibilità dentinale.
Sono stati selezionati 23 studi che comprendevano 2296 elementi dentali.
La valutazione è stata fatta sulla variazione di intensità dolorifica testata attraverso getti di aria e stimoli tattili in breve, medio e lungo termine.
I risultati hanno evidenziato come la terapia laser, rispetto al placebo o al mancato trattamento, mostrasse una riduzione dell’intensità del dolore sia quando veniva applicato il getto d’aria a breve, medio e lungo termine, che per gli stimoli tattili rispettivamente a breve e medio termine.
Per quanto riguarda quelli a lungo termine non risultavano differenze sufficienti a mostrare la validità della terapia.
Ciò che si può trarre da questa revisione è il fatto che certamente l’applicazione di laser su elementi che presentano sensibilità dentinale garantisce una riduzione del dolore. Inoltre la terapia laser risulta sicura e non necessita di tempistiche importanti, per cui il suo utilizzo, in questi specifici casi, può essere molto utile.