La chiusura dei diastemi nel settore frontale

Riabilitazione estetica con veneer in ceramica rinforzate con disilicato di litio

Esthetic rehabilitation with laminated ceramic veneers reinforced
by lithium disilicate

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Soares PV, Spini PH, Carvalho VF, Souza PG, Gonzaga RC, Tolentino AB, Machado AC. Quintessence Int 2014 Feb;45(2):129-33.

Il case report illustra la risoluzione di diastemi multipli tra gli incisivi inferiori tramite l’utilizzo di manufatti protesici dallo spessore minimo che consentano preparazioni altamente conservative.

Tra le aberrazioni che minano l’estetica del sorriso troviamo i diastemi.
Una corretta diagnosi e pianificazione del trattamento sono essenziali perché, a seconda delle dimensioni del diastema, la chiusura potrà essere effettuata con resina composita o con restauri in ceramica indiretti.
Il trattamento con restauri diretti ha senza dubbio il vantaggio di conservare il tessuto dentale, avere costi inferiori ed essere completamente reversibile; tuttavia i compositi hanno un tasso di fallimento annuo in media del 2,9%.

Questo può essere causato da carie secondarie, perdita di materiale, pigmentazione, frattura, difetti marginali, instabilità cromatica.

I progressi nel campo dei materiali dentali hanno fatto della ceramica un’opzione adeguata e predicibile per le procedure di restaurativa estetica indiretta, in particolare sotto forma di veneer. La ceramica ha resistenza alla compressione, superficie priva di impurità, resistenza all’abrasione, brillantezza e basso accumulo di placca.

I tentativi di migliorare queste caratteristiche hanno comportato l’aggiunta di altri componenti, consentendo la produzione di faccette in ceramica che sono sottili, altamente estetiche e più resistenti.

Le faccette in ceramica sembrano avere un miglior tasso di sopravvivenza rispetto alle ricostruzioni dirette; risulta in letteratura una percentuale di fallimenti che va dallo 0% al 5% con un follow-up da 1 a 5 anni.

Basandosi sull’insieme di queste evidenze questo caso clinico illustra l’utilizzo di veneer in ceramica rinforzate con disilicato di litio per la riabilitazione di un settore frontale. In questo caso il paziente aveva diastemi tra gli incisivi inferiori. Dopo le procedure preliminari, sono stati eseguiti i modelli diagnostici, realizzata la ceratura diagnostica e a partire da questa un mock-up. Dopo una preparazione minimamente invasiva, all’interno dello smalto, degli incisivi inferiori, si sono posizionati i fili di retrazione (#000 e #00, Ultradent) ed è stata eseguita un’impronta con siliconi.

Dopo aver provato il manufatto si è proceduto al trattamento tanto delle faccette, quanto degli elementi dentari. Sulla superficie interna della faccetta è stato applicato dell’acido fluoridrico al 9,5% per 20 secondi (Condicionador de Porcelanas, Dentsply Brasil), e dopo risciacquo si è proceduto con acido ortofosforico al 37%(Total Etch, Ivoclar Vivadent) per 60 secondi.

Dopo il risciacquo si è applicato il silano. Sugli elementi dentari è stato applicato acido ortofosforico per 30 secondi, per poi eseguire lavaggio per lo stesso tempo. Posizionato l’adesivo (ExciTE F DSC, Ivoclar Vivadent), è stato polimerizzato per 20 secondi; si è quindi proceduto alla cementazione con cemento duale.
Il trattamento si è concluso con piena soddisfazione tanto del paziente quanto del clinico.
Il procedimento, minimamente invasivo, ha sfruttato faccette dallo spessore molto ridotto variabile da 0,3 a 0,5 mm.

implicazioni cliniche
Le faccette in ceramica rinforzate con disilicato consentono di ridurre gli spessori necessari alla realizzazione di un manufatto protesico, mantenendo alta resistenza e tasso di sopravvivenza soddisfacente. Lo spessore minimo dei restauri accresce però l’importanza di scegliere un protocollo di cementazione adeguato per non perdere il mimetismo e la resa cromatica ricercati.

La chiusura dei diastemi nel settore frontale - Ultima modifica: 2015-09-28T09:42:54+00:00 da Redazione