Autori
Antonino Palazzolo
Dottorando Di Ricerca presso l’Università Statale di Milano e Specialista in Chirurgia Orale presso l’Università Statale di Milano
Viviana De Giovanni
Studentessa al VI anno in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli studi di Milano
Luca Proietto
Studente al VI anno in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli studi di Milano
Attilio Picerno
MDT
Diego Lops
Ricercatore a tempo determinato (lettera A) nella Facoltà di Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università Statale di Milano
Eugenio Romeo
Professore Ordinario e Presidente del Collegio Didattico del Corso di Laurea di Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università Statale di Milano
Corrispondenza: viviana.degiovanni@studenti.unimi.it
Abstract
Scopo. Obiettivo di questo case report è mostrare come gestire al meglio il fisiologico riassorbimento dei tessuti duri e molli in seguito all’estrazione di un dente per frattura apicale. In particolare, il case report si propone di spiegare come trattare un settore estetico dopo l’estrazione dell’elemento dentale 4.1, riabilitato con un impianto di diametro ridotto, dopo aver eseguito una rigenerazione ossea orizzontale utilizzando membrane rigide riassorbibili in collagene suino.
Materiali e Metodi. Si riscontra la presenza di una frattura orizzontale di radice dell’elemento 4.1 già sottoposto a terapia endodontica tradizionale. Dopo esame clinico e radiografico 2D si procede all’avulsione dell’elemento fratturato e alle procedure di rigenerazione ossea guidata mediante autoinnesto e xeroinnesto, barriera riassorbibile in collagene suino. Contestualmente si procede con l’inserimento di un impianto a dimensione ridotta (3.0 mm); al termine dell’integrazione dell’impianto e alla maturazione dei tessuti molli perimplantari, si procede con protesizzazione definitiva con corona avvitata.
Conclusioni. La perdita di un elemento dentario si associa sempre a una contrazione della cresta alveolare con conseguenti alterazioni anatomiche e inestetismi più o meno rilevanti. Nell’ottica di una riabilitazione estetico-funzionale dell’elemento dentario perduto, si rende necessario il ripristino delle condizioni ideali o la limitazione della perdita di volume della cresta edentula. In situazioni di osso insufficiente o di uno spazio interdentale ridotto, dove l’inserimento di un impianto standard risulta complesso, l’inserimento di impianti di diametro ridotto rappresenta un’alternativa ottimale.
Rehabilitation in the aesthetic area using reduced diameter implant and guided bone regeneration following apical toot fracture
Purpose. The purpose of this case report is to show how best to manage the physiological resorption of hard and soft tissues following the extraction of a tooth for apical fracture. In particular, the case report aims to explain how to treat an aesthetic sector after extraction of tooth 4.1, rehabilitated with a reduced-diameter implant after performing horizontal bone regeneration using rigid resorbable porcine collagen membranes.
Materials and methods. A horizontal root fracture of element 4.1, which had already undergone traditional endodontic therapy, was found. After clinical and 2D radiographic examination, the fractured element is avulsed and guided bone regeneration procedures are performed using autograft and xerograft, a resorbable porcine collagen barrier. At the same time, a reduced-size implant (3.0 mm) is inserted; when implant integration is complete and the peri-implant soft tissue has matured, the final prosthesis is placed with a screw-retained crown.
Conclusions. The loss of a dental element is always associated with a contraction of the alveolar ridge with consequent anatomical alterations and more or less relevant imperfections. With a view to an aesthetic-functional rehabilitation of the lost tooth element, it is necessary to restore the ideal conditions or limit the loss of volume of the edentulous ridge. In situations of insufficient bone or reduced interdental space, where the placement of a standard implant is complex, the placement of implants with a reduced diameter is an optimal alternative.
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