L'usura dello smalto può essere causata da diversi fattori. Un gruppo di ricercatori afferenti alla Freie Universität Berlin e alla Humboldt-Universität zu Berlin, Germania, ha studiato il fenomeno causato dai materiali ceramici utilizzati per le corone dentali posteriori. Gli autori dello studio hanno eseguito un'analisi approfondita per confrontare gli effetti di tre tipi di materiali: disilicato di litio, ceramica metallica e zirconia monolitica. Journal of Dentistry ne ha pubblicato i risultati che, seppur provvisori, sono di grande utilità per il clinico.
Le parole chiave dello studio
I ricercatori sono andati alla ricerca degli studi clinici più pertinenti all'oggetto di studio. Per la ricerca, hanno utilizzato parole chiave specifiche, come "ceramica", "materiali dentali", "ceramica metallica", "usura dentale" e "smalto dentale". Per poi consultare fonti affidabili come PubMed/Medline, Embase e Cochrane CENTRAL, ma anche effettuare ricerche manuali per essere certi di essere esaustivi sul tema.
I risultati della ricerca sull'usura dentale
Sulla base dei criteri di selezione, i ricercatori hanno individuato sette studi che soddisfacevano i requisiti, per questo poi inclusi nell'analisi. Le pubblicazioni riguardavano complessivamente 261 corone dentali posizionate su 177 soggetti. I risultati hanno evidenziato che la ceramica metallica e la zirconia monolitica causavano un'usura dello smalto significativamente maggiore rispetto al gruppo di controllo costituito da denti naturali. Al contrario, il disilicato di litio mostrava una quantità minima di usura dello smalto in confronto al gruppo di controllo.
Il significato clinico dello studio
In conclusione, questa ricerca fornisce importanti informazioni sulla relazione tra materiali ceramici e usura dello smalto. Lo studio, in particolare, dimostra che la ceramica metallica e la zirconia monolitica sono i materiali più usuranti. Un dato che, secondo i ricercatori, i dentisti dovrebbero tener ben presente quando selezionano il materiale per le restaurazioni dentali. D'altro canto, serviranno ulteriori studi clinici randomizzati per confermare questi risultati e garantire la solidità delle conclusioni. Nel frattempo, però, la consapevolezza maturata in questo ambito potrà aiutare gli odontoiatri a prendere decisioni più informate nell'ambito della pratica clinica e ad evitare possibili problemi.