Esistono molte tecniche per approcciare un rialzo del seno mascellare per via crestale. Matteo Invernizzi illustra un caso dove ha utilizzato le frese implantari tradizionali a un basso numero di giri per avvicinarsi alla parete del seno, per poi chiedere un “secondo parere” a Tiziano Testori, past president della IAO e riferimento internazionale nelle tecniche di rialzo del seno mascellare.
Esistono molte tecniche per approcciare un rialzo del seno mascellare per via crestale. Matteo Invernizzi illustra un caso dove ha utilizzato le frese implantari tradizionali a un basso numero di giri per avvicinarsi alla parete del seno, per poi chiedere un “secondo parere” a Tiziano Testori, past president della IAO e riferimento internazionale nelle tecniche di rialzo del seno mascellare.
Ogniqualvolta avvenga l’avulsione di un elemento dentario, sia questo compromesso o meno, segue un processo di rimodellamento osseo caratterizzato da un progressivo riassorbimento della cresta alveolare. L’inserimento degli impianti in una cresta alveolare riassorbita può risultare difficile, se non impossibile allorché non ci si avvalga di tecniche rigenerative che tuttavia dilatano le tempistiche di guarigione e incidono sul costo biologico per il paziente. I due principali fattori che condizionano l’impianto post-estrattivo possono essere rispettivamente la presenza di infezione nel sito post-estrattivo e l’anatomia dell’alveolo post-estrattivo. La presenza di un’infezione acuta, dovuta a lesione endodontica o parodontale, può rappresentare una controindicazione all’inserimento della fixture implantare e a una sua corretta osteointegrazione, qualora questa non sia trattata previa decontaminazione del sito, profilassi antibiotica e utilizzo di tecniche rigenerative di GBR. Allo stesso modo, anche un ampio deficit osseo, come l’assenza di osso basale o la presenza di un difetto a più pareti del sito post-estrattivo, non forniscono un’adeguata stabilità primaria all’inserimento. Scopo di questa trattazione è mostrare una riabilitazione implantoprotesica in un caso di inserimento implantare post-estrattivo in arcata superiore, con un follow-up a 2 anni.
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