Il trattamento della dentina in restaurativa indiretta scelta colore odontoiatria restaurativa

La preparazione di un elemento dentario in previsione di un restauro protesico può facilitare l’esposizione di porzioni di tessuto dentinale. L’avvento delle metodiche adesive, da una parte, e, dall’altra, la maggiore accessibilità delle tecnologie CAD-CAM ha favorito uno sviluppo delle tecniche protesiche ed anche di ricostruzioni intermedie classicamente identificate come intarsistica. È più corretto dunque riferirsi in maniera generica al complesso dei restauri adesivi indiretti.

La dentina esposta può essere più facilmente soggetta a colonizzazione batterica e ad episodi di ipersensibilità postoperatoria. Il posizionamento di una soluzione di tipo provvisorio rappresenta, naturalmente, il primo accorgimento protettivo. Accanto a questa, ormai da diversi anni, alcuni Autori suggeriscono il trattamento dei tubuli esposti con un adesivo, procedura questa detta sigillatura immediata della dentina. Oltre alla protezione dai fattori irritativi, gli Autori sostengono che la procedura comporti altri vantaggi, quale ad esempio il rafforzamento del legame definitivo. Gli stessi osservano anche come la dentina appena trattata sia un substrato ideale per l’adesione.

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La procedura non sembra raccomandata nei casi in cui la preparazione dello strato di dentina sia estremamente contenuta. Questo anche perché, in tali casi, il pur ridotto spessore rappresentato dal pretrattamento potrebbe condizionare il risultato. È il caso, ad esempio, della preparazione di faccette in materiale ceramico. A tale riguardo, viene consigliato in ogni caso di raccogliere l’impronta di precisione dopo la polimerizzazione dell’adesivo.

Va ribadito il fatto che la metodica sia rivolta in maniera specifica alla dentina, ragion per cui non ha senso trattare lo smalto prematuramente. A tal proposito, alcuni protocolli suggeriscono di eseguire una rapidissima mordenzatura (2-3 secondi) con il solo fine di distinguere i due tessuti dopo asciugatura. Subito dopo, si esegue la mordenzatura vera e propria. Per quanto riguarda il tipo di adesivo, le tipologie total-etch, indifferentemente a 2 o 3 passaggi, sembrerebbero essere preferite; in realtà, sono disponibili anche studi che indicano come valide le sistematiche self-etch. Alcuni sottolineano piuttosto come sia da preferire l’uso di un adesivo riempito, sia perché permette la formazione di un velo più uniforme sul substrato dentinale, sia perché previene maggiormente il rischio di re-esposizione durante la cementazione definitiva.

Nella successiva fase di provvisorizzazione, viene solitamente consigliato l’uso di cementi provvisori a base resinosa, soprattutto nella realizzazione di intarsi e faccette. Da ultimo, in vista della cementazione definitiva, gli Autori consigliano un minimo irruvidimento meccanico a livello delle superfici sigillate, per poi proseguire appunto con la tecnica adesiva prevista.

Il trattamento della dentina in restaurativa indiretta - Ultima modifica: 2017-03-04T07:22:14+00:00 da redazione