La terapia laser potrebbe essere più efficace degli agenti topici desensibilizzanti nel trattamento dell’ipersensibilità dentinale
Laser therapy may be better than topical desensitizing agents for treating dentin hypersensitivity
Blatz MB. Journal of Evidence Based Dental Practice 2012;12(3):229-230.
L’ipersensibilità dentinale è un problema con il quale l’odontoiatra si trova spesso a dover combattere; margini cervicali scoperti in seguito a recessioni gengivali, piuttosto che esposizioni dovute ad abrasioni spesso portano i pazienti a lamentare sensibilità, in particolar modo a stimoli termici. Le possibilità terapeutiche sono piuttosto ampie, da interventi di chirurgia muco-gengivale, a piccoli restauri protesici di ricopertura radicolare, uso di desensibilizzanti applicati presso lo studio odontoiatrico, dentifrici e collutori specifici, laserterapia. Nonostante questa pletora di materiali e tecniche, il trattamento dell’ipersensibilità si dimostra uno scoglio particolarmente duro per la difficoltà di quantificare il dolore, di scegliere la terapia più adeguata e di assicurare una prognosi certa. Gli articoli riportati in questa rubrica affrontano l’utilizzo del laser da solo o in associazione ad agenti desensibilizzanti topici per il trattamento di margini cervicali affetti da ipersensibilità.
Lo studio che viene qui proposto analizza tutti i lavori pubblicati sul tema della desensibilizzazione laser per poterne confrontare i dati e fornire un’interpretazione utile alle scelte cliniche. A causa di una grande diversità di materiali e tecniche presentate negli studi pubblicati, ne sono stati selezionati solo 8 che rispondessero ai requisiti identificati dagli Autori. Questi studi analizzati hanno mostrato risultati sovrapponibili tra terapia laser e terapia con desensibilizzanti topici, mostrando un trend leggermente favorevole all’utilizzo della laserterapia.
Due revisori indipendenti hanno verificato sui principali database online come MEDLINE, EMBASE, “Cochrane Central Register of Controlled Trials”, “National Research Register” e “Cochrane Oral Health Group’s Trials Register” gli articoli in inglese scritti dal 1977 al primo gennaio 2010. I criteri di inclusione sono stati studi clinici randomizzati (RCTs) sull’applicazione di procedure laser desensibilizzanti in pazienti che presentavano almeno 2 denti con problemi di ipersensibilità diagnosticati con test dell’evaporazione o test tattili. I gruppi test dovevano essere trattati con terapia laser, mentre i gruppi controllo dovevano aver ricevuto un trattamento di desensibilizzazione topica con prodotti come vernici al fluoro, adesivi dentinali o altri. Come outcome primario è stata scelta la performance clinica (diminuzione dell’ipersensibilità) e l’auto percezione del paziente. Gli studi dove sono stati persi più del 20% dei pazienti nel follow-up sono stati esclusi e anche le pubblicazioni che non presentavano dati chiari o che potevano sottointendere la presenza di eventuali errori di analisi dati o metodologici. Sono stati trovati in tutto 176 articoli, dei quali 28 sono stati considerati di interesse per la review. Di questi 28, solo 8 erano coerenti rispetto ai criteri d’inclusione prescelti, per un totale di 234 pazienti. La qualità di questi studi è stata verificata in relazione alle linee guida di Cochrane e ne è risultato che solo uno studio fosse di livello A, 5 di livello B e 2 di livello C. A causa della eterogeneicità dei campioni non è stata effettuata una metanalisi. L’outcome primario verificato è stato la riduzione della sensibilità dentale, controllata a intervalli di 6 mesi dal trattamento con la scala VAS (visual analog scale). Tutti gli studi in questione hanno confrontato un tipo di laser con un agente desensibilizzante, ma i tipi di laser usati (GaAlAs, Nd:yAG, Er:yAG e CO2) sono stati differenti nei diversi studi analizzati, pur rivelando risultati simili. Cinque studi degli otto hanno anche analizzato i possibili effetti avversi della laserterapia (problemi legati alla vitalità pulpare, reazioni allergiche, complicazioni durante il follow up), senza tuttavia evidenziarne alcuno. Nonostante i risultati degli otto studi non siano stati del tutto sovrapponibili, da questa revisione risulta un lieve vantaggio nell’utilizzo del laser rispetto a trattamenti topici desensibilizzanti. È stato inoltre possibile sottolineare come nessuna terapia laser abbia portato a effetti avversi correlati.
L’utilizzo del laser sui tubuli dentinali esposti si è dimostrato un sistema sicuro che non comporta eventi avversi, ma necessita costi elevati e una certa dimestichezza clinica. Secondo alcuni studi, la laserterapia presenta un leggero vantaggio clinico rispetto ad altri trattamenti con desensibilizzanti topici. Tuttavia a oggi il laser non ha un sufficiente supporto scientifico per essere considerato un trattamento “elettivo” dell’ipersensibilità dentinale. D’altra parte a fronte di numerose opzioni terapeutiche proposte non sono disponibili dati affidabili che possano assistere il dentista nel processo decisionale.