I segnali bioelettrici, “scoperti” anche dall’odontoiatria

I segnali bioelettrici, sia esogeni sia endogeni, svolgono ruoli cruciali nei processi vitali degli organismi. Anche nel campo dell'odontoiatria la bioelettricità sta guadagnando una certa attenzione. Tanto da essere divenuta oggetta di studio da parte di alcuni ricercatori dell'Ospedale Stomatologico di Wuxi, Cina, che hanno effettuato una revisione narrativa.

Obiettivo dello studio sui segnali bioelettrici

I ricercatori hanno voluto delineare in modo esaustivo la teoria, gli effetti fisiologici e le applicazioni pratiche della bioelettricità nell'odontoiatria. Hanno quindi condotto una ricerca online su PubMed, Web of Science e Cochrane Library, utilizzando diverse parole chiave: "bioelettricità, segnale elettrico endogeno, stimolazione elettrica, medicina dentale". La ricerca ha portato alla selezione di 288 documenti, poi inclusi nella revisione. Con l'obiettivo di  offrire ai clinici e ai ricercatori una prospettiva elettrofisiologica per migliorare la pratica odontoiatrica o i progetti di ricerca.

Le fondamenta della bioelettricità

Alla base di questo fenomeno c'è la variazione nella concentrazione ionica tra l'interno e l'esterno della membrana cellulare, definita potenziale transmembrana. Questo potenziale è un regolatore essenziale della comunicazione intercellulare, della meccanotrasduzione, della migrazione, della proliferazione e delle risposte immunitarie. La stimolazione elettrica può infatti alterare significativamente l'azione cellulare, influenzando il potenziale transmembrana.

I segnali bioelettrici in odontoiatria

In ambito odontoiatrico, la stimolazione elettrica è utile per valutare la condizione della polpa, individuare le radici apicali, migliorare le proprietà dei biomateriali dentali, accelerare il movimento ortodontico dei denti, facilitare l'osteointegrazione degli impianti e gestire disfunzioni neuromuscolari. La riprogrammazione dei segnali bioelettrici promette di guidare lo sviluppo degli organismi e intervenire nei processi patologici. Lo sviluppo di strumenti elettrofisiologici ad alta capacità sarà essenziale per identificare bersagli dei canali ionici e modulare precisamente la bioelettricità in futuro.

Un ambito di ricerca che merita attenzione

La bioelettricità, secondo quanto osservato nello studio, ha trovato applicazioni promettenti in odontoiatria. Tuttavia, secondo i ricercatori sono necessari ulteriori studi clinici su larga scala, oltre che metodi di misurazione e modulazione dei segnali bioelettrici più precisi e prevedibili. In questo modo la bioelettricità, con tutte le sue implicazioni, potrà essere sfruttata al meglio anche in odontoiatria.

La ricerca è stata pubblicata su BioMedical Engineering OnLine e offre interessati spunti per il settore odontoiatrico.

I segnali bioelettrici, “scoperti” anche dall’odontoiatria - Ultima modifica: 2024-06-19T09:25:54+00:00 da Pierluigi Altea
I segnali bioelettrici, “scoperti” anche dall’odontoiatria - Ultima modifica: 2024-06-19T09:25:54+00:00 da Pierluigi Altea