L’odontoiatra può svolgere un ruolo fondamentale nella diagnosi nei piccoli pazienti dei disturbi respiratori del sonno e nella loro gestione terapeutica insieme a specialisti di altre discipline mediche.
I disturbi respiratori del sonno pediatrici costituiscono un continuum che va dal russamento semplice alle apnee ostruttive del sonno (OSA o OSAS). Le OSA compromettono la qualità della vita e la salute generale del piccolo paziente e possono inoltre determinare un’alterazione dello sviluppo delle aree cerebrali che sono in fase di formazione e crescita. Le OSA pediatriche presentano uninterazione reciproca con l’obesità e hanno un effetto negativo sulle funzioni neurocomportamentali e cognitive del bambino. L’allattamento al seno materno ha un effetto protettivo sullo sviluppo dei disturbi respiratori del sonno nei primi anni di vita. L’odontoiatra può svolgere un ruolo importante nella diagnosi e nella gestione terapeutica di questi disturbi insieme a specialisti di altre discipline mediche.
Domenico Viscuso1 , Marco Storari1, Luigi Paglia2
1Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Clinica Odontoiatrica,Università di Cagliari
2Dipartimento Materno-infantile, Istituto Stomatologico Italiano, Milano
Nella ricerca e nella pratica medica sta assumendo sempre maggiore importanza la medicina del sonno e quindi anche la medicina odontoiatrica del sonno. I disturbi del respiro rappresentano circa la metà per prevalenza clinica e interesse scientifico di tutti i disturbi del sonno.
I disturbi respiratori del sonno (DRS), sia nell’adulto che nel bambino, rappresentano un continuum che va dal russamento primario alle apnee ostruttive del sonno (l’acronimo utilizzato è OSA oppure OSAS).
Nell’adulto le OSA, soprattutto nella forma severa, costituiscono un alto fattore di rischio per malattie cardiovascolari, metaboliche e neurologiche. Nella età evolutiva, oltre al suddetto rischio, le OSA compromettono anche lo sviluppo del Sistema nervoso centrale.
L’orientamento attuale della medicina del sonno è di studiare il sonno non solo in funzione dei disturbi del sonno veri e propri, classificati dalla ICSD-3 (International Classification of Sleep Disorders, Third Edition, 2014), ma anche in funzione di come la qualità del sonno influisce sulla qualità della vita e sulla salute delle persone.
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