Lo dice il momento storico, lo dicono i fatti: quest’anno è stato l’anno degli eventi formativi in presenza cancellati, dell’impossibilità di vedersi di persona e degli appuntamenti in agenda continuamente spostati. È stato anche l’anno in cui abbiamo riscoperto la necessità e l’utilità di svolgere tutto quanto fosse possibile attraverso strumenti tecnologici, portali e software.
Ci sono però attività che non hanno un vicario digitale e che quindi oggi sono orfane di quel tempo sottratto che mai ritroveranno. Mi riferisco in generale a tutti coloro i quali, per apprendere un mestiere, avrebbero avuto bisogno di un maestro e di un tirocinio con questa figura al suo fianco; mi riferisco in modo specifico agli studenti del Corso di laurea di odontoiatria che si sono trovati al loro quinto/sesto anno senza la possibilità di imparare tutte quelle cose che all’indomani della loro proclamazione di dottori (anche questa in digitale) avrebbero dovuto applicare sui propri pazienti.
Oggi, mentre si va completando l’iter legislativo per l’abolizione dell’Esame di Stato per i neolaureati in odontoiatria e in altre professioni, sarebbe ancor più opportuno che non solo le nozioni, ma anche la clinica fosse ben padroneggiata da chi automaticamente sarà abilitato all’esercizio della professione.
Invece di lamentarci e continuare a sperare in un futuro finalmente libero dal “maledetto” virus, perché non approfittarne per inventarsi una nuova modalità d’insegnamento? D’altronde anche le tecnologie che adesso usiamo con estrema facilità, come le videoconferenze, pur essendoci anche prima del lockdown, venivano poco utilizzate.
Mi sono chiesto dunque come risolvere questa carenza formativa e mi sono guardato intorno alla ricerca di quel sostituto digitale in grado di fungere da tirocinio pratico. Abbiamo l’opportunità di vedere in streaming pressoché qualsiasi cosa, abbiamo la possibilità di utilizzare la realtà virtuale in tanti contesti, abbiamo la tecnologia per eseguire un intervento a distanza, perché allora non credere che anche in odontoiatria questo possa funzionare? Dare a disposizione di chi è in formazione contenuti didattici di alta valenza clinica così da guidarli nei loro primi interventi e mettere a punto strumenti con cui rendere possibile un’interazione digitale pragmatica potrebbe rappresentare l’unico modo per formare, come e forse anche meglio di come abbiamo sempre fatto, i futuri odontoiatri.
Del resto, un famoso spot pubblicitario ci ha mostrato come essere in sala operatoria durante il matrimonio della propria figlia, chissà mai allora che sia possibile diventare un bravo odontoiatra istruendosi sul divano di casa propria!
È l’anno in cui tante opportunità sono andate perdute, adesso è il momento di fare ciascuno del proprio meglio perché i prossimi anni siano quelli in cui trovarne delle nuove per il bene della professione, senza aspettare, magari per molto tempo ancora, di poter tornare alle “sicure e tradizionali” modalità di insegnamento.
Perfettamente d’accordo con Lei sul piano delle competenze tecniche, rimane aperto il problema della formazione ‘relazionale e comunicativa’ che con una didattica a distanza è quasi (?) impossible realizzare.