Verifica e inserzione delle protesi nel cavo orale
Dopo aver confezionato le protesi in laboratorio, occorre controllare accuratamente il manufatto, al fine di verificare che non vi siano bollicine, irregolarità, pieghe taglienti e altre asperità sulla superficie. Margini taglienti e superfici ruvide possono lesionare la mucosa sottostante, dato che le protesi, durante la funzione, sono sempre soggette a movimenti, anche se minimi: tutte queste «spine irritative» vanno individuate e rimosse.
È importante, allorché si fissa l’appuntamento per la consegna delle protesi, programmare, tutta una serie di visite di controllo: una nelle prime 24-48 ore dalla consegna e altre nelle successive quattro settimane. Il primo passaggio in fase di consegna è la ricerca degli alloggiamenti dei frenuli labiali e laterali.
Il frenulo labiale deve essere alloggiato senza funzionalizzazione (figura 31), mentre i frenuli laterali devono alloggiarsi considerando il loro andamento in direzione antero-posteriore, al fine di non interferire nella dinamica muscolare. È necessario evitare di modificare la protesi a livello dell’incisura dei frenuli, per non compromettere la chiusura periferica.
L’adattamento della base protesica al complesso osteo-mucoso va verificata mediante l’uso di paste siliconiche rivelatrici, che permettono di identificare eventuali punti di pressione causa di decubiti. Una volta rimossa la protesi, aree di eccessiva pressione sono identificate sotto forma di zone della base in resina non rivestite dalla pasta (figura 32).
Si procede al ritocco con frese da laboratorio e si riapplica la pasta inserendo nuovamente la protesi nel cavo orale.
La procedura viene ripetuta finché non si osservano più aree prive di pasta, quindi con pressione eccessiva. In seguito si esamina il bordo periferico utilizzando una pasta rivelatrice più densa rispetto alla precedente e si invita il paziente a eseguire dei movimenti «normalmente funzionali»: le aree iperestese non saranno ricoperte dalla pasta e al contrario, la presenza di materiale non sostenuto può indicare un’ipoestensione della protesi, con conseguente mancanza di sigillo nell’area (figura 33 ab).
Adattando l’area periferica o la superficie della base protesica, le protesi non devono essere in occlusione: le ulcerazioni sono, spesso, dovute a un’interferenza occlusale che genera una notevole pressione sulla mucosa sottostante.
Espletata questa operazione, occorre ora verificare l’occlusione: la correzione occlusale risulterà più accurata se la carta di articolazione sarà sottile; comunque, è importante che nel corso della prima visita vengano rimosse soltanto le interferenze maggiori e, una volta ottenuti i contatti bilaterali simultanei, l’aggiustamento occlusale deve ritenersi al momento concluso.