I FANS, farmaci appartenenti alla categoria degli antinfiammatori, di cui spesso si abusa, nei bambini potrebbero avere effetti negativi per la salute dei denti. Un recente studio, condotto dall'Università di San Paolo (USP), in Brasile, poi pubblicato su Scientific Reports-Nature, ne riporta i dettagli. In pratica, i FANS, nei soggetti ancora in crescita, potrebbero danneggiare lo smalto dentale. Un fenomeno che i ricercatori brasiliani hanno riscontrato nel 20% circa dei bambini nel mondo. Ma anche nei ratti da laboratorio dove si è svolta la ricerca.
Com'è nata l'idea di indagare gli effetti di questi farmaci
Gli odontoiatri in forza alla Dental Enamel Clinic della Ribeirão Preto Dental School dell'Università di San Paolo, negli ultimi anni, hanno osservato un problema ricorrente nei bambini. In alcuni, tra quelli più abituati ad assumere farmaci per controllare il dolore o la febbre, hanno riscontrato la presenza di macchie bianche o gialle nei denti. Ma anche sensibilità e fragilità che in alcuni casi ha portato sino alla frattura di alcuni elementi. Segni tipici della ipomineralizzazione dello smalto, la cui eziologia è ancora poco nota. Di qui l'idea di approfondire la questione.
Gli antinfiammatori messi sotto accusa
I ricercatori che hanno condotto lo studio, con l'aiuto anche della School of Pharmaceutical Science dello stesso ateneo, si sono concentrati sugli effetti del celecoxib e dell'indometacina. Farmaci antinfiammatori non steroidi (FANS) che nella classifica stilata dall'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) occupano il primo gradino sulla scala degli analgesici, insieme con il paracetamolo. Si tratta di farmaci assunti con una certa frequenza in età pediatrica, spesso anche senza alcuna prescrizione medica, perché di libero accesso. Questi farmaci inibiscono l'attività della cicloossigenasi (COX, un enzima infiammatorio chiave) e riducono la produzione di prostaglandine che promuove anche l'infiammazione. Tuttavia, entrambi sono noti per il loro legame fisiologico con lo smalto dentale. Ecco perché i ricercatori hanno voluto approfondire lo studio.
Gli effetti dei FANS sui denti dei ratti
I denti dei ratti trattati per 28 giorni con celecoxib e indometacina non presentavano alcuna alterazione visibile ad occhio nudo. Tuttavia, nell'atto dell'estrazione, i denti si fratturavano con più facilità, mentre l'analisi basata sull'imaging e sulla composizione chimica indicava un'alterazione della mineralizzazione dentale. I denti contenevano infatti livelli di calcio e fosfato più bassi del normale, ma avevano anche una densità minerale inferiore alla norma. Il prossimo passo della ricerca prevede uno studio clinico con l'obiettivo di confermare quanto riscontrato nel modello animale, al fine di formulare raccomandazioni sull'uso di questi farmaci in età pediatrica che potrebbero essere dannosi per lo smalto dei denti ancora in formazione.