Il substrato perimplantare può essere interessato da condizioni patologiche associate alla presenza di placca: mucosite perimplantare e perimplantite. Senza un trattamento adeguato, la progressione di patologia è in grado di determinare la perdita dell'osteointegrazione e, conseguentemente, il fallimento della riabilitazione implantare.

I dati epidemiologici su queste patologie sono controversi. In un lavoro di recentissima pubblicazione, Shafizadeh fa riferimento alla revisione sistematica di Derks del 2015, che riporta una prevalenza media del 43% per la mucosite e del 22% per la perimplantite.

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Fattori di rischio parodontali come un non regolare mantenimento, il fumo, oltre a una storia di parodontite, appunto, comportano tutti un aumento del rischio di mucosite e perimplantite. In aggiunta, il diabete mellito sarebbe associato a un rischio più elevato della sola perimplantite.

Il riconoscimento degli elementi infiammatori coinvolti nello sviluppo e nella progressione patogenetica contribuisce fattivamente a migliorare diagnosi, protocolli terapeutici e, di conseguenza, prognosi.

Ciò rappresenta appunto l’obiettivo dello studio di Shafizadeh precedentemente citato e oggetto della presente trattazione. Si tratta di una revisione sistematica, comparsa su Archives of Oral Biology, che ha messo a confronto, dal punto di vista istopatologico, mucosite perimplantare, perimplantite, tessuto perimplantare sano e malattia parodontale.

I revisori hanno sondato le banche dati PubMed, Embase, Web of Science, Scopus, aggiornate a fine 2020.

Sono stati inclusi, complessivamente, 33 studi per un campione complessivo di 94 casi di mucosite e 402 di perimplantite. Tutti i lavori hanno analizzato campioni provenienti da citologia esfoliativa o biopsia dei tessuti molli.

La maggioranza dei 30 lavori che hanno analizzato casi di perimplantite ha evidenziato un aumento significativo della vascolarizzazione e della conta delle cellule infiammatorie (a netta predominanza plasmacellulare) rispetto al tessuto perimplantare sano. Il trend è stato confermato nel campione più piccolo di studi che hanno confrontato mucosite e perimplantare sano (7).

La presenza di corpi estranei, come microdepositi di titanio e cemento dentale, è in grado di determinare un incremento notevole della componente flogistica. Al contrario, il fumo non ha mostrato un effetto significativo.

Sei studi hanno valutato anche il dato dell’area di tessuto connettivo infiltrato: il dato medio relativo alla perimplantite (3.00 mm2) è risultato significativamente superiore a quello della mucosite (0.23) e anche a quello della parodontite cronica (1.79).

Un solo studio ha invece confrontato perimplantite e parodontite aggressiva: le due patologie hanno mostrato pattern sovrapponibili in termini di composizione cellulare ma la prima ha evidenziato una vascolarizzazione significativamente superiore.

In conclusione, secondo gli autori, la revisione sistematica ha evidenziato alcune indicazioni interessanti. In primo luogo, la possibile natura primariamente aggressiva della perimplantite, nel confronto con la parodontite. La tendenza alla progressione rapida potrebbe essere legata a diversi fattori, tra i quali emerge il deposito di particelle di titanio a livello dei tessuti molli perimplantari.

Riferimenti bibliografici a proposito della salute della mucosa perimplantare

Evidenze istopatologiche sull’infiammazione perimplantare - Ultima modifica: 2021-11-02T10:28:41+00:00 da redazione
Evidenze istopatologiche sull’infiammazione perimplantare - Ultima modifica: 2021-11-02T10:28:41+00:00 da redazione