Cone Beam e terapia in endodonzia chirurgica

In diversi articoli pubblicati precedentemente ci si è soffermati su diversi aspetti dell’endodonzia chirurgica. In primo luogo, è bene ribadire come oggi questo atto clinico miri ad eliminare le cause della lesione, oltre che la lesione stessa, di modo che i tessuti periapicali possano rigenerarsi senza il persistere del rischio di recidiva di patologia. In sintesi, l’indicazione è costituita dall’impossibilità di risolvere la problematica per via ortograda. Volendo fare degli esempi pratici, la terapia può essere adottata semplicemente in casi di lesione apicale non risolta anche a seguito di ritrattamento, perforazioni canalari del terzo apicale, presenza di strumenti endodontici fratturati in apice, fratture orizzontali del terzo apicale (evento questo non necessariamente a origine iatrogena) o, più semplicemente, nel caso in cui si decida di non intaccare restauri protesici sovrastanti. Un criterio operativo fondamentale è però rappresentato dalle controindicazioni. Al di là delle controindicazioni generiche alla chirurgia elettiva, molte di esse andrebbero più correttamente definite “false indicazioni”.

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Cone Beam e terapia in endodonzia chirurgica - Ultima modifica: 2016-06-02T07:52:36+00:00 da redazione