È stato eletto nuovo Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Bari. Il nuovo Vicepresidente è invece Giovanni Leoni, il Segretario Roberto Monaco, il Tesoriere Gianluigi D’Agostino.
«Il nostro mandato comincia nel segno della partecipazione e dell’unità – dichiara Filippo Anelli -. Partecipazione e unità di intenti che hanno come obiettivo ultimo la riconquista, per il medico, di una dignità e di un ruolo sociale e politico nel senso più elevato del termine, a garanzia della professione e del diritto, costituzionalmente protetto, alla tutela della salute.»
Anelli ha inoltre voluto ricordare Luigi Conte, insieme al quale era stato avviato «un percorso di rinnovamento della FNOMCeO e di unitarietà della. Vorrei anche ringraziare Roberta Chersevani e Giuseppe Renzo, che hanno guidato la FNOMCeO e la CAO in questi anni, Maurizio Scassola e Sergio Bovenga che hanno svolto il loro ruolo anche in un momento difficile come quello conseguente alla prematura scomparsa di Luigi. Un grazie anche a tutti voi, certo della vostra collaborazione per tener fede alla responsabilità accordataci dal Consiglio Nazionale».
«Voglio infine, ma non ultimo per importanza, mandare un saluto ai medici italiani: anche loro si aspettano tanto da noi. Un pensiero ai colleghi impegnati anche in luoghi poco sicuri, nelle postazioni di guardia medica, nel 118, negli ospedali. Sono loro, sono tutti i medici che con la loro passione e il loro impegno hanno consentito al Sistema Sanitario Nazionale di andare avanti anche nei difficili momenti della crisi economica. È con loro, con ognuno di loro, che ci impegniamo a ripercorrere la strada della dignità e dell’indipendenza, percorso che passa attraverso la riscoperta del senso del rapporto di fiducia con il paziente, attraverso la riscoperta dei valori fondanti la nostra professione, attraverso una riflessione sulle sollecitazioni che emergono dai Consigli nazionali. Una per tutte: le diseguaglianze di salute nel nostro paese. Ci sono zone in cui i diritti sono meno tutelati. Chi nasce in Campania ha un’aspettativa di vita più bassa di cinque anni rispetto a chi nasce in Lombardia. La nostra Costituzione impone invece che tutti i cittadini siano uguali, in qualsiasi Regione, in qualsiasi Asl. Una strada che passa attraverso il recupero della nostra identità di medici. Noi non siamo “tecnici della salute”, noi abbiamo un ruolo politico e sociale che, nell’esercitare questa straordinaria professione, consente di promuovere il diritto, dichiarato fondamentale dalla nostra Costituzione, alla tutela della salute. Risalire la china non sarà facile, ma sarà entusiasmante se porterà buoni frutti.»