L’Abc della gnatologia e dell’elettromiografia di superficie

Negli ultimi anni, il campo clinico-terapeutico di competenza dell’odontoiatra ha subito un ampliamento indiscutibile, arrivando a toccare ambiti di applicazione che da sempre erano territorio esclusivo di altre discipline specialistiche (fisiatria, otorinolaringoiatria, chirurgia plastica e maxillo-facciale ed altre): in questo senso, il clinico non deve porsi in contrapposizione, ma essere in grado di confrontarsi ed amalgamarsi con i colleghi medici.

Sempre più colleghi si avvicinano alla gnatologia neuromuscolare, una disciplina sviluppata a partire dagli studi dello statunitense Bernard Jankelson (1902-1987), odontoiatra protesista e gnatologo. Egli sviluppò la teoria dell’occlusione neuromuscolare, secondo la quale il modo di interfacciarsi delle arcate dentarie e la funzione dell’intero apparato stomatognatico dipendono dalla componente neuromuscolare – appunto – del distretto, prima che dall’articolazione temporo-mandibolare.

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Tale scuola di pensiero è nata al fine di trattare la cosiddetta patia disfunzionale, problematica in aumento e che già oggi interessa il 20% della popolazione; sembra, poi, che addirittura l’80% manifestI sintomi riconducibili a questo quadro. La patologia, nota anche con il nome di “sindrome algico-disfunzionale”, è di interesse multidisciplinare, e comprende una moltitudine di segni e sintomi:

articolari: dolori, click, crepitii, mobilità (ridotta o aumentata)

muscolari: dolori spontanei, alla masticazione o alla palpazione

dentali: faccette di usura, erosioni, fratture

extraorali: algie cervico-facciali, cefalee muscolo-tensive, sintomi auricolari (dolori, acufeni ecc.)

sindromi vertiginose

Si definiscono disordini temporomandibolari (temporo-mandibular disorder, TMD) tutti quei problemi che coinvolgono i muscoli masticatori, le articolazioni temporomandibolari e le strutture a essi associate. I disordini temporomandibolari sono considerati la principale causa di dolore orofacciale non odontogeno. Attualmente, la diagnosi e la valutazione clinica dei pazienti con TMD è basata sull’anamnesi, sull’esame clinico del dolore e/o della disfunzione delle strutture stomatognatiche e sui sintomi e segni associati.

I campi di applicazione odontoiatrica, poi, si sono ampliati negli ultimi anni, tanto che una valutazione gnatologica viene sempre più richiesta prima di terapie ortodontiche o grosse riabilitazioni protesiche.

Questa materia si basa, innanzitutto, su di una diagnostica raffinata, che utilizza gli strumenti che permettono l’inquadramento del paziente, una fotografia della situazione neuromuscolare che è resa possibile grazie dall’utilizzo di raffinati mezzi e soprattutto conoscenze

Al fine di inquadrare in modo oggettivo le disfunzioni sono stati sviluppati diversi strumenti elettronici, come per esempio l’elettromiografo per l’elettromiografia di superficie (EMG).

Verranno a tale scopo utilizzati:

-Elettromiografo

-kinesiografo

-TENS

-pedana stabilometrica

-polisonnigrafo.

 

L’Abc della gnatologia e dell’elettromiografia di superficie - Ultima modifica: 2015-06-08T08:27:29+00:00 da redazione

3 Commenti

  1. Quale segretario AIKECM Accademia Italiana Kinesiografia Elettromiografia Cranio Mandibolare che da oltre 25 anni organizza e tiene corsi e congressi sul tema dell’Occlusione Neuromuscolare sulla applicazione clinica e diagnostica della Teoria dell’occlusione neuromuscolare di Bernard Jankelson e come docente di Gnatologia Neuromuscolare dell’università degli Studi di Milano non posso che plaudire all’iniziativa ed augurare che abbia un ottimo riscontro fra i colleghi. Rnerto Cornalba