La maneggevolezza e la quasi totale assenza di effetti collaterali candidano questa associazione come ottima alternativa o ausilio aggiuntivo ai classici FANS e corticosteroidi nel trattamento post-operatorio del paziente sottoposto all’estrazione del terzo molare inferiore.
La maneggevolezza e la quasi totale assenza di effetti collaterali candidano questa associazione come ottima alternativa o ausilio aggiuntivo ai classici FANS e corticosteroidi nel trattamento post-operatorio del paziente sottoposto all’estrazione del terzo molare inferiore.
Massimo Petruzzi1, Francesco Cantatore2, Rossella Ninivaggi3, Giovanna Maiorano3, Vito Crovace3, Fedora della Vella3
1Professore Associato
MED-28, Università degli Studi di Bari
2Dirigente Ospedaliero I livello. Clinica Odontoiatrica, Policlinico di Bari
3Odontoiatra, Perfezionamento in Evidence Based Dentistry, Università degli Studi di Bari
L’estrazione dei terzi molari inclusi mandibolari rappresenta una delle procedure chirurgiche più frequenti e al contempo più impegnative per l’odontoiatra. La pianificazione dell’intervento e l’esecuzione tecnica dello stesso sono fasi imprescindibili per il successo chirurgico, ma di non minore importanza è la gestione del paziente nel periodo post-chirurgico.
Le evenienze da controllare farmacologicamente dopo l’evento chirurgico sono rappresentate dal rischio di infezione del sito estrattivo, dal dolore, dall’edema, dal sanguinamento e dal trisma. L’entità e la frequenza di tali evenienze variano in base all’invasività dell’intervento, alla durata, alle complicanze intraoperatorie e alla presenza di comorbilità proprie del paziente.
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