La trattazione si propone di supportare i clinici a evidenziare i segni, fare diagnosi e gestire l’erosione dentale seguendo un protocollo specifico.
Le erosioni dentali, nello specifico quelle delle aree incisali od occlusali degli elementi, possono essere dovute a diversi fattori. Fra i principali annoveriamo il consumo frequente di cibi o bevande a elevata acidità e molto zuccherate, l’abuso di fumo e alcolici, la presenza di patologie quali disturbi dell’alimentazione (bulimia), reflusso gastroesofageo ed emesi dovuta a disordini gastrointestinali.
Si tratta quindi di una patologia che, se non gestita, può portare a significativi danni alla dentatura: può infatti erodere, appunto, mettendo a rischio la vitalità o addirittura la permanenza dei dente.
È importante aggiungere come, viste le patologie sistemiche potenzialmente alla base, la presenza di erosione può rappresentare, da par suo, un importante campanello d’allarme.
Attualmente la gran parte della prevenzione in campo odontoiatrico è distribuita tra patologia cariosa e malattia parodontale. A fianco a queste due condizioni a elevata prevalenza, l’erosione dentale si sta inserendo come una problematica sempre più diffusa in tema di salute orale.
È infatti una patologia che colpisce diverse fasce d’età nella popolazione globale, essendo maggiormente diffusa però soprattutto nei giovani adulti in molti Paesi, anche a causa dei cambiamenti nell’alimentazione degli ultimi decenni, con il passaggio da slow a fast food.
Per fare prevenzione occorre quindi riconoscere i segni precoci di erosione; spesso già inizialmente vi è una perdita di testi duri che risulta in parte visibile all’operatore. Altre volte, la clinica è più sfumata, se non addirittura muta.
Segni clinici di erosione dentale sono ipersensibilità e assenza di pigmentazione delle lesioni.
Segni iniziali poco marcati sono l’aspetto lucido e setoso delle superfici e, a volte, lo smussamento delle stesse. Seguono, in progressione, stondamento e appianamento delle cuspidi o delle aree incisali.
La diagnosi differenziale va spesso fatta con le abrasioni dovute a spazzolamento aggressivo o a malocclusioni causate dell’attrito tra le superfici; decisiva, in questo caso, è la storia clinica del paziente.
Esiste un test utilizzato per analizzare il grado di erosione dentale: il Basic Erosive Wear Examination . Questo classifica, per ogni sestante, la superficie del dente in condizione peggiore, determinando un punteggio cumulativo che consente quindi di determinare rischi e metodiche di gestione clinica.
Una volta effettuata la diagnosi ed evidenziati i segni clinici, è bene stabilire una serie di controlli del paziente nel tempo, seguendo un’approccio multidisciplinare: visite specialistiche