Fra le realtà industriali del settore dentale, la Cattani SpA occupa un posto di rilievo per l’importanza che ha assunto nel corso degli anni. Fondata nel 1967, società per azioni dal 1981, dal 1984 con la nascita della consociata Esam, Cattani ha allargato il campo d’azione da quello dentale a quello industriale. Nel 2003 ha promosso la nuova azienda chimica Magnolia per la produzione di prodotti detergenti disinfettanti per le attrezzature dello studio dentistico e in particolare per gli aspiratori dentali.
Dalla sua nascita a oggi, l’azienda parmense si è via via specializzata nella produzione di sistemi di aspirazione e compressione dell’aria, raggiungendo traguardi sorprendenti: la tecnologia del gruppo Cattani-Esam ha prodotto uno dei componenti delle attrezzature scientifiche dello Shuttle; l’affidabilità dell’azienda ha indotto la Ferrari Engineering (fornitore dell’’Ente Spaziale Europeo) a inserirla nel prestigioso team dei suoi fornitori, commissionandole un compressore di 180 grammi di peso con una pressione che arriva a 38 bar.
Inoltre, il gruppo ha partecipato alla realizzazione dell’Eurostar, il fiore all’occhiello delle Ferrovie Italiane, progettando e realizzando il gruppo di pressurizzazione.
Augusto Cattani, fondatore dell’azienda, racconta una storia imprenditoriale di successo lunga quasi cinquant’anni.
Signor Cattani il suo mestiere era l’odontotecnico…
Dopo venticinque anni, sentii la necessità di cambiare professione. Fu una decisione difficile e sofferta, l’aspetto artistico del mio mestiere, la sicurezza dei risultati raggiunti mi trattenevano; ma all’epoca, l’odontotecnica non offriva interessanti prospettive di sviluppo, e io sognavo un’impresa che avesse il mondo come mercato – ero pronto a qualsiasi sacrificio pur di realizzarla. Pensavo anche a un avvenire migliore per la mia famiglia, volevo rendere un servizio diverso alla società… Cambiare significa affrontare molte incognite e l’odontotecnica non era la fluidodinamica, la fisica o l’ingegneria! Credo che si trattasse di una vocazione, la mia, di una spinta proveniente dall’interno. Assaporai il fascino di una sfida più difficile della prima e questo m’intrigò. Portai, comunque, avanti per qualche anno entrambe le attività riducendo rischi e traumatismi.
La nuova azienda…
La partenza non fu più difficile del previsto. Nel mondo dentale ero già conosciuto. Gli anni Sessanta, per certi aspetti, erano poi anni più facili di quelli odierni: nel settore dentale la domanda era ancora superiore all’offerta e perciò la concorrenza meno aggressiva. I progressi vennero lenti ma costanti e crescenti. L’azienda alimentò la sua crescita attingendo soltanto ai propri proventi, si privilegiò la ricerca, poi l’aspetto tecnologico e da ultimo l’immagine aziendale.
Tempi non facili, politicamente parlando…
C’era parecchia ostilità per l’attività industriale, siamo alla fine degli anni Sessanta, tempi di scioperi politici e di contestazioni. Ci volle pazienza e la nascita di una nuova stagione politica: il clima internazionale stava cambiando, la collaborazione stava sostituendosi alla lotta di classe.
In quei momenti la valorizzazione del capitale umano, l’elemento di maggior valore di un’azienda, diede risultati importanti. Cercammo di rendere i nostri dipendenti – persone che trascorrono la maggior parte del loro tempo in ditta con la speranza di realizzare, attraverso il lavoro, i sogni della propria vita – partecipi dell’organizzazione del lavoro e di tante scelte aziendali che, direttamente o indirettamente, li riguardavano. Non molti anni prima, il famoso sindaco di Firenze, Giorgio La Pira disse: «L’azienda non è tanto di chi la possiede quanto di chi ci lavora».
Cominciaste con gli aspiratori…
… per poi avviare anche la produzione dei compressori: entrambi prodotti molto apprezzati dal professionista. Il lavoro cresceva, iniziarono le richieste anche dall’estero. Quello fu un passaggio chiave per l’azienda: quando la richiesta cresce e la capacità produttiva dell’azienda non riesce a soddisfarla, si è facilmente portati a trascurare l’attività di miglioramento della produzione e di ricerca, in una parola si trascura l’avvenire dell’azienda. Noi questo non lo facemmo, puntammo costantemente su questi capisaldi.
In che modo?
I gruppi aspiranti, utilizzati per l’aspirazione nel campo dentale, sono soffianti a canali laterali, macchine semplici che non hanno brevetti in essere e sono prodotte in diversi Paesi su vasta scala. Le soffianti offrono il vantaggio di produrre aria a bassa prevalenza con un modesto costo d’esercizio e hanno una lunga durata. Quando abbiamo iniziato a utilizzarle nel campo dentale eravamo all’inizio degli anni settanta, periodo in cui le fusioni delle soffianti erano lavorate su torni paralleli e frese tradizionali. Con queste macchine utensili era difficile rispettare il decimo di millimetro. In quel periodo si stavano diffondendo sul mercato le macchine a controllo numerico che, a differenza dei torni paralleli, rispettavano il centesimo e riducevano i costi di lavorazione per la loro alta velocità operativa. Siamo passati al controllo numerico senza esitazioni, è stato un passaggio vincente: potevamo finalmente garantire una prevalenza molto alta e costante in tutte le macchine, aspetto molto interessante per la professione dentale e non solo, come si dimostrò in seguito. Gli stessi miglioramenti produttivi la Cattani li introdusse per il compressore, le nostre macchine sono in grado di durare oltre trent’anni, mantenendo inalterata la propria capacità di fornire la stessa quantità d’aria secca e filtrata per l’intero periodo, se montate in ambiente ventilato, dove la macchina non si surriscalda, e viene fatta una manutenzione regolare. Abbiamo raggiunto tale risultato grazie agli innumerevoli miglioramenti apportati in trent’anni di produzione, alla scelta dei materiali (specialmente quelli frizionanti) e all’estrema precisione delle lavorazioni.
E la ricerca?
C’è un momento in cui le macchine vanno ripensate alla luce dello stato della tecnica generale: qui inizia la fase di ricerca. La nostra ricerca per la costruzione di aspiratori e i compressori del settore dentale con inverter e programma computerizzato è iniziata nel 1995; i primi nuovi apparecchi sono apparsi sul mercato nel 2006. Avevamo cambiato radicalmente il modo di fare gli aspiratori realizzando, ad esempio, piccole macchine capaci di crescere con le mutate esigenze dello studio, aggiungendo un programma che permette agli operatori di scegliere la prevalenza di funzionamento, inserendo un sensore pneumatico che regola automaticamente la velocità di rotazione del motore aspirante per aumentare o diminuire la portata in relazione alla richiesta di aspirazione. Prerogative impossibili da raggiungere senza l’aiuto delle moderne tecnologie, innovazioni che oltre a offrire alla professione dentale molte funzioni che agevolano il lavoro, realizzano risparmi energetici che vanno dal 30% con motori piccoli, da uno a due poltrone e risparmi del 50% con motori per quattro poltrone e oltre. I nostri aspiratori sono diventati così, macchine convenienti, poiché il risparmio di energia elettrica dura nel tempo. Inoltre, la flessibilità che l’inverter e il programma conferiscono a queste macchine, evita i sovraccarichi, diminuisce l’usura e consente l’uso di motori più piccoli per compiere lo stesso lavoro, con un risparmio di materie prime di circa il 50%.
Le nuove tecnologie hanno sancito la fine di un’epoca, di quel tempo in cui la produzione si poteva solo migliorare dal punto di vista applicativo, e consentono di progettare macchine che oltre a garantire prestazioni avanzate, permettono risparmi di materie prime ed energia, abbattendo l’inquinamento ambientale. L’aggiornamento tecnologico-ecologico raggiunto nella produzione di compressori e aspiratori odontoiatrici costituisce per Cattani SpA motivo di orgoglio.
In tema di produzioni eco-sostenibili e non solo, l’impresa ha una responsabilità importante.
Sulla rivista Evolution, il periodico tecnico commerciale SKF, in un articolo intitolato “Fornitori di soluzioni” (4; 2013), si afferma che il mondo sta affrontando una serie di problemi complessi, di natura economica, sociale e ambientale e si chiede chi possa risolverli.
In una ricerca commissionata dal gruppo di comunicazione Havas Worldwide ed estesa a 31 Paesi dove sono state intervistate oltre 10.000 persone, i due terzi degli intervistati hanno risposto che le imprese hanno le stesse responsabilità dei governi e dei politici nel guidare il cambiamento sociale che i tempi richiedono.
I governi hanno affermato che tutte le imprese hanno una responsabilità diretta nella prevenzione e nella gestione dei rischi derivanti dagli impatti negativi che le attività produttive possono generare sul rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. I social media, affermano che “le imprese che agiranno responsabilmente saranno premiate e quelle che non lo faranno saranno punite”. Condividendo queste considerazioni, noi siamo convinti che le aziende, nel cambiamento che i tempi richiedono, abbiano il dovere di farsi parte attiva nello studio dei metodi di prevenzione, di risanamento e di realizzazione.
Nel contempo, sono tenute a promuovere produzioni eco-sostenibili che facilitino il risparmio energetico e il risparmio di materie prime. Ci sono ancora troppe aziende con produzioni anacronistiche, a seguito della mancanza di ricerca.
Oggi per le aziende, il conseguimento di un profitto economico non può prescindere dalla promozione di politiche economiche attente al contesto generale.
La storia ci insegna che il primato del profitto, nel corso dei secoli ha prodotto danni irreparabili alla natura e ha promosso rivolte e guerre economiche. In avvenire cosa potrà succedere? In questi ultimi anni sono accaduti fatti molto gravi; non dimentichiamoci che una pattuglia di operatori finanziari, spostando colossali somme di denaro, ha minato la tranquillità di centinaia di milioni di risparmiatori di diversi Paesi, destabilizzato intere economie.
A ciò, vorrei contrapporre una visione imprenditoriale diversa: il racconto di un imprenditore italiano di successo, che costruisce pozzi, il quale intervistato da un giornalista Rai che gli chiedeva di raccontare uno dei momenti più belli della sua carriera ha risposto: «quando mi hanno raccontato che con le pompe che avevo regalato a una missione africana avevano irrigato le loro coltivazioni e i bambini non piangevano più dalla fame».
Cattani SpA è arrivata anche nello spazio…
Nel settore dentale siamo considerati dei protagonisti nella nostra specialità, mentre nell’industria, tra le conquiste più interessanti, possiamo citare la presenza di un nostro prodotto a bordo dello Shuttle e dell’Eurostar. Per il primo, abbiamo costruito un compressore speciale che non doveva pesare più di 250 grammi e non poteva superare l’ingombro di qualche centimetro, pur dovendo generare una pressione di 30 bar; sono stati fatti diversi lanci con successo. Per Eurostar, abbiamo vinto una gara di pressurizzazione per cui stiamo ancora lavorando.
In conclusione…?
All’inizio di questa intervista ho sottolineato come il cambiamento dall’odontotecnica all’industria sia stato un percorso sofferto. Invero è stato sofferto non solo da me, ma anche da tutta la mia famiglia, consapevole dei rischi pratici ed economici legati a una simile iniziativa.
Ciò nonostante e benché contrarie, mia madre e mia moglie, non sono state spettatrici passive, anzi entrambe sono state protagoniste al punto che senza il loro aiuto avrei vissuto ben altre difficoltà. In seguito, ho avuto anche il sostegno dei figli Ennio e Silvia, ormai in azienda da alcuni decenni, capaci e determinati, così che il loro comportamento mi ha incoraggiato e dato molta sicurezza. Vorrei ringraziare anche i collaboratori per le competenze e per l’impegno. Un ringraziamento tutto particolare lo devo alla professione dentale per la fiducia e la simpatia che mi sono state concesse: le università, gli ospedali, le cliniche e gli ambulatori privati che hanno cercato i nostri prodotti sono molte, in Italia e all’estero. Recentemente un nostro tecnico è stato chiamato per una consulenza in un ambulatorio di Parma presso il quale mi sono recato personalmente per ringraziare il professionista che non conoscevo e che aveva acquistato tre nostri aspiratori. Il professionista mi ha manifestato il proprio apprezzamento per gli aspiratori e ha aggiunto: «Tra i miei pazienti ho alcuni suoi collaboratori che mi parlano così bene della Cattani!» Il proverbio “nessuno è profeta in patria ” a Parma non vale…!
Ancora: un grazie del tutto speciale lo debbo a tutti professori della clinica dell’Universitaria di Parma, in particolare ai professori Luigi Rusconi e Pier Umberto Gennari, ai quali debbo stima e riconoscenza, la loro considerazione mi è servita da stimolo e incoraggiamento
Da ultimo, ma non per importanza, ringrazio tutti gli “Amici di Brugg” e i dottori Carlo De Chiesa e Giancarlo Pescarmona, in particolare, per i quali conservo stima e riconoscenza.