Il Covid19, la malattia causata dal virus SarsCoV2, espone le persone con protesi dentarie rimovibili a rischi aggiuntivi. Un recente studio condotto in Iran e pubblicato su The Journal of Prosthetic Dentistry mostra infatti tassi elevati di colonizzazione batterica, in particolare di specie streptococciche e di Klebsiella pneumoniae, nei pazienti positivi al virus, nelle zone adiacenti alle protesi dentarie.
La ricerca ha preso in esame 60 persone, divise in due gruppi omogenei per sesso ed età: il primo, costituito da persone postive al Covid19, il secondo da persone risultate negative al test. Dopo aver analizzato le aree adiacenti alle protesi, i ricercatori hanno potuto mettere a confronto i dati dei due gruppi. Nelle persone affette da coronavirus, nel 93% dei casi sono state rilevate specie streptococciche, rispetto al 40% del gruppo di controllo. Per la Klebsiella pneumoniae, invece, seppur minori, le percentuali, rispettivamente del 46,7% e del 13,4%, hanno confermato l'ipotesi dei ricercatori.
Lo studio dei ricercatori iraniani non è nato per caso. Si colloca sulla scia di un'intuizione clinica, frutto di osservazione nei pazienti ospedalizzati con Covid19 che avevano sviluppato infezioni secondarie. I ceppi batterici più frequentemente presenti nelle persone positive al Covid19 erano lo Staphylococcus aureus e il Klebsiella pneumoniae, entrambi resistenti agli antibiotici e dunque altamente pericolosi. Di qui la necessità di approfondire la questione che ora, alla luce di questi nuovi dati, pare più chiara.
Dal cavo orale alle vie respiratorie. «Le lesioni orali e dentali nei pazienti con Covid19», affermano i ricercatori dello studio pubblicato su The Journal of Prosthetic Dentistry, «potrebbero non essere un risultato diretto dell’invasione da parte del virus SarsCoV2. Potrebbero invece essere secondarie a una scarsa immunità di base e a una superinfezione dovuta ad altri microrganismi. L’evidenza suggerisce che i batteri patogeni parodontali sono coinvolti nella patogenesi delle malattie respiratorie, come quelle caratteristiche del Covid19».
Cosa raccomandare ai pazienti. I risultati di questa ricerca confermano i dati già osservati in ambito ospedaliero: le manifestazioni cliniche del Covid19 possono essere aggravate dall'insorgenza di altre infezioni di origine batterica. L'aumento dei ceppi cosiddetti opportunisti potrebbe mettere a rischio i pazienti più fragili o anche soltanto danneggiare i tessuti del cavo orale. Per queste ragioni, i ricercatori iraniani raccomandano ai sanitari coinvolti nelle cure dei pazienti con Covid19 di effettuare frequenti campionamenti e valutazioni delle protesi dentarie. Oltre che impiegare farmaci appropriati per prevenire e contrastare la colonizzazione della bocca da parte di batteri opportunisti. Microrganismi che dal cavo orale potrebbero finire nelle vie respiratorie e causare gravi infezioni sistemiche.
Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34144788/