Il trattamento ortodontico, un tempo prerogativa dei bambini, è attualmente una cura sempre più utilizzata anche per gli adulti.
Ciò è dovuto all’avvento degli apparecchi estetici: i sistemi di bracket ortodontici linguali possono infatti rappresentare una soluzione ottimale, i cui risultati si sono dimostrati paragonabili a quelli degli apparecchi tradizionali.
Quella linguale, tuttavia, è stata considerata una tecnica difficile, poiché ottenere movimenti dentali di primo e terzo ordine è complesso a causa della differenza dell'anatomia delle superfici linguali rispetto a quelle labiali.
Inoltre, una problematica della biomeccanica dell'ortodonzia linguale è la breve distanza interbracket: ciò significa che per qualsiasi filo, minore è la distanza tra gli attacchi, più rigido sarà il filo.
I fili superelastici NiTi hanno guadagnato una rapida popolarità e si dice che, nella fase iniziale del trattamento, siano più efficaci di qualsiasi altro tipo di filo . Questi fili possono trarre vantaggio da proprietà uniche, tra cui grandi capacità elastiche, rilascio di forze relativamente costanti ed effetti termici o di memoria di forma.
Lo scopo di questo studio era valutare l'efficacia della correzione del malposizionamento ortodontico verticale e antero-posteriore mediante diversi sistemi di bracket labiali e linguali, convenzionali e autoleganti.
Gli attacchi ortodontici testati includevano:
- Bracket labiali (attacchi gemellari, attacchi autoleganti passivi inclusi e sistemi di bracket autoleganti attivi)
- Bracket linguali
- Fili Thermalloy-NiTi
I modelli studio sono stati fabbricati in resina acrilica autopolimerizzante : l'incisivo centrale superiore destro è stato eliminato da ciascun modello per consentire l'uso di un sensore del sistema di misurazione e simulazione ortodontica su misura.
Gli archi sono stati legati alle alette gemellari con legature in acciaio inossidabile 0,010′′.
Il movimento simulato del dente è stato eseguito per correggere l'incisivo centrale superiore spostato e le forze sono state misurate in posizione sia verticale che anteroposteriore.
L'analisi statistica è stata eseguita utilizzando il test U di Mann-Whitney per valutare eventuali differenze significative tra ciascuna combinazione di filo/aletta.
La correzione di Bonferroni è stata utilizzata per rilevare la differenza per analisi multiple, la differenza di significatività è stata fissata a 0,05. L'analisi statistica è stata eseguita utilizzando il pacchetto statistico SPSS® per Windows e il software grafico e statistico Excel versione 2007.
I risultati hanno mostrato che la correzione verticale ottenuta dai sistemi di bracket vestibolari variava dal 72 al 95% con fili Thermalloy da 13" e dal 70 all'87% con fili Thermalloy da 14".
Al contrario, le correzioni ottenute dagli attacchi linguali con fili Thermalloy da 13′′ variavano tra il 25–44% e il 29–52% per i fili Thermalloy da 14”.
La correzione anteroposteriore ottenuta dagli attacchi vestibolari variava tra l'83 e il 138% per i fili Thermalloy da 13′′ e tra l'82 e il 129% per i fili Thermalloy da 14′′. D'altra parte, le correzioni degli attacchi linguali variava tra il 12 e il 40% per i fili Thermalloy da 13′′ e tra il 30 e il 45% per i fili Thermalloy da 14′′.
In conclusione, l'efficacia nel correggere lo spostamento verticale e antero-posteriore ottenuto durante la fase di allineamento iniziale del trattamento ortodontico, è maggiore negli attacchi vestibolari e minore in quelli linguali.
Riferimenti bibliografici