Derivati di matrice dello smalto e infiammazione

Derivati di matrice dello smalto e infiammazione

I derivati di matrice dello smalto (EMD) rappresentano oggi un prodotto estremamente noto e di uso abbastanza comune nella rigenerazione tissutale dei difetti ossei parodontali. Questa sostanza risulta però coinvolta anche nei meccanismi dell'infiammazione cellulare e in quelli di riparo dei tessuti molli. Il gruppo di lavoro di Myron si è proposto di analizzare tali processi all'interno di una articolata revisione.
DM_il dentista moderno_Filling labiale, ruolo dell'odontoiatra, materiali e complicanze

Filling labiale: ruolo dell’odontoiatra, materiali e complicanze

Oramai da diverso tempo le metodiche di filling labiale sono entrate a far parte della sfera di interessi del mondo odontoiatrico. Le labbra sono...
DM_il dentista moderno_Prevenzione danni nervo linguale

Prevenzione danni nervo linguale

La conoscenza dell'anatomia e della relativa variabilità è estremamente ai fini della preservazione dell'integrità del nervo linguale, struttura dominante sul piano chirurgico per quanto riguarda i settori posteriori della mandibola. Indicazioni utili alla prevenzione del trauma iatrogeno vengono ricavate da un'interessante revisione a marca italiana pubblicata su Dentoalveolar Surgery.
Fotobiostimolazione Laser in odontoiatria

Laser in ortodonzia

Sono diversi gli studi che hanno osservato le applicazioni del laser in ambito ortodontico: dalla semplice rimozione del bracket ortodontico all'accelerazione dei movimenti dentari. La pratica in cui, a oggi, il laser fornisce le migliori indicazioni è probabilmente la ridefinizione dei tessuti molli in relazione alle esigenze e ai risultati del trattamento ortodontico.
DM_il dentista moderno_restaurativa indiretta compositi

Compositi antibatterici: una reale possibilità?

Nel delineare l'identikit del materiale da otturazione ideale, si può immaginare che questo risulti resistente all'adesione del film batterico e auspicare che svolga addirittura un'azione attiva su di esso. Alcuni dei materiali più promettenti per quanto riguarda questa seconda caratteristica vengono qui illustrati, in riferimento a quanto riportato da Cheng e colleghi nella loro ampia revisione clinica.

Quantificare lo stato di salute di un’otturazione

L'evoluzione dei prodotti e l'uniformarsi dei protocolli operativi in odontoiatria restaurativa ha contribuito a fissare verso l'alto gli standard in termini di risultato finale. Certo, il valore della manualità dell'operatore rimane elevato, ma è altrettanto logico il fatto che l'otturazione, essendo un atto clinico scientificamente guidato, abbia un efficacia in qualche modo quantificabile.

Indicazioni all’utilizzo della CBCT in parodontologia

Dopo aver affrontato una prima parte dell'argomento in questo articolo, proseguiamo la trattazione delle lesioni parodontali evidenziabili in CBCT. Difetti della forcazione: questi costituiscono una...
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Parodontite e perimplantite: similitudini e differenze

Negli ultimi la consapevolezza clinica della perimplantite si è universalmente affermata, così come la conoscenza dei disagi potenzialmente derivanti da tale condizione. In una revisione della Letteratura, Robitaille e colleghi si sono domandati se perimplantite e malattia parodontale siano in effetti le connotazioni di una stessa malattia su due substrati differenti oppure due patologie distinte.

Fattori che condizionano la ricopertura radicolare singola

Le recessioni isolate possono costituire ragione di inestetismo e/o condurre a condizioni importanti di sensibilità: in determinati casi sarebbe pertanto auspicabile trattare questi difetti gengivali secondo le tecniche della chirurgia plastica mucogengivale. Nel caso del sito isolato, la tecnica operativa fondamentale – ma non la sola – è il cosiddetto single CAF (coronally advanced flap)...

Indicazioni all’utilizzo della CBCT in parodontologia

Quale può essere il ruolo dell'imaging 3D nella diagnosi della malattia parodontale? Posto che non vi siano ancora indicazioni a sostegno di un utilizzo routinario della cone beam in parodontologia, se ne può proporre l'impiego in alcune particolari condizioni cliniche?

Punto a “X”, “Criss-Cross” e a “X nascosto”

In caso di estrazione di un elemento dentale i protocolli chirurgici esistenti irichiedono minima traumaticità e massima cura nella preservazione dei volumi ossei e nella gestione dei tessuti molli. Un gruppo di lavoro sudcoreano si è interrogato su quale tecnica di sutura possa ben combinarsi alla preservazione di cresta in questa condizione.
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Filler: anatomie a rischio e relative complicanze

Da alcuni anni a questa parte è aumentato l'interesse da parte del mondo odontoiatrico nei confronti di alcune metodiche comprese nell'ambito della chirurgia estetica del viso. Quando non interessato in prima persona, l'odontoiatra può comunque interfacciarsi con un altro specialista, ad esempio nell'ottica di completare un trattamento protesico con un intervento sulle strutture molli circostanti.
DM_il dentista moderno_perforazione membrana rialzo di seno mascellare

Stabilità dell’innesto nel rialzo di seno : evidenze cliniche e biologia

Il rialzo di seno costituisce, nell'ambito già notevolmente positivo delle riabilitazioni implantari, uno dei trattamenti migliori in termini di tassi di successo. Il passaggio successivo consiste nel considerare gli aspetti biologici fondamentali che portano alla stabilizzazione e al mantenimento a lungo termine della bone augmentation.
DM_il dentista moderno_Impiego e prospettive dei silani

Impiego e prospettive dei silani

Le resine composite trovano oggi una varietà di applicazioni in ambito odontoiatrico. La qualità dell'adesione a livello dell'interfaccia incide fortemente sulle caratteristiche del materiale, in particolare sulla sua resistenza meccanica. L'impiego di agenti accoppianti silanici ha in primo luogo effetti positivi sull'adesività, ma condiziona anche altre proprietà fisiche del prodotto.
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Nuove prospettive nella valutazione della qualità ossea

La BMD (bone mineral density) si configura come indicatore principale della qualità ossea sin dal 2000, quando venne proposto a questo scopo dal National Institutes of Health. Successivamente sono stati introdotti ulteriori parametri giudicati potenzialmente utili nella valutazione clinica della stessa qualità ossea.
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Bracket ortodontici e difetti di adesione

Le complicazioni di un restauro in materiale composito sono in molti casi da addurre alla perdita dell'adesione micromeccanica. Dato che i bracket ortodontici vengono fissati alle superfici dentali con la stessa tecnica adesiva, è attendibile che la problematica possa condizionare negativamente anche questo tipo di trattamento.

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