La posizione dell’impianto è un fattore di rischio per la perimplantite?
La posizione dell’impianto all’interno dell’arcata mascellare/mandibolare costituisce, in termini assoluti, un fattore di rischio per la perimplantite? Gli autori di una recente revisione sistematica si sono proposti di valutare le eventuali differenze di prevalenza di questa patologia tra settori anteriori e posteriori.
Procedure chirurgiche da associare a implantologia immediata: le indicazioni di una revisione sistematica
La chirurgia implantare immediata presenta senza dubbio il vantaggio di ridurre i tempi complessivi di una riabilitazione. Richiede però una corretta gestione chirurgica sia dei tessuti duri che di quelli molli, soprattutto in sede estetica. Vengono qui presentate alcune indicazioni evidence-based in tal senso.
Accuratezza della chirurgia guidata in regione estetica
Il trial clinico randomizzato qui presentato fornisce interessanti indicazioni riguardo ai vantaggi della chirurgia implantare guidata. In particolare, rispetto alla letteratura preesistente, esso riflette sul potenziale estetico della procedura, utilizzata in regione frontale.
Implantologia flapless a carico immediato in sede molare inferiore
Implantologia guidata non significa necessariamente chirurgia guidata. Lo studio qui considerato fornisce interessanti indicazioni riguardo la risposta tissutale all’inserimento di impianti a carico immediato, in regione molare inferiore, tramite tecnica flapless. Questa viene confrontata con la tradizionale tecnica a lembo.
Risposta dei tessuti molli a impianto immediato e ridge preservation
Lo studio italiano qui presentato considera le tecniche di implantologie postestrattiva e di ridge preservation con un occhio al comportamento dei tessuti molli. Questi mostrano sempre più un pattern di guarigione indipendente a quello dell’osso al trauma dell’estrazione.
Fattori di rischio di fallimento implantare
L’implantologia, se condotta secondo i criteri ormai codificati, rappresenta una fra le terapie riabilitative maggiormente predicibili, non solo in campo odontoiatrico. Come qualunque trattamento medico, d’altra parte, essa non è del tutto esente da complicanze le quali, intervenendo con diversa modalità in momenti diversi...
Impianti corti e ultra-corti: risposta nel medio termine di tessuti duri e molli
Vengono presentati i risultati di due studi retrospettivi, entrambi a follow-up triennale, che confrontano impianti regolari e corti e introducono anche l’opzione rappresentata dagli impianti extra-corti. I parametri valutati riguardano l’osso e anche i tessuti molli perimplantari.
Stress meccanico degli impianti in relazione all’assorbimento osseo
La presente analisi agli elementi finiti (FEA) valuta i pattern di distribuzione degli stress masticatori sul corpo di impianti di dimensioni diversi. In più, viene valutato il possibile ruolo del riassorbimento osseo, dettato da patologie quali, principalmente, la perimplantite.
Implantologia immediata in regione estetica: provvisorizzazione immediata o ritardata
L’implantologia postestrattiva comporta grossi vantaggi in regione estetica, soprattutto nel momento in cui vi sia la possibilità di consegnare, nella stessa seduta delle chirurgie, la corona provvisoria. Vengono qui fornite indicazioni, a lungo termine, riguardo alle riabilitazioni singole in regione frontale, con un confronto tra provvisorizzazione immediata e ritardata.
Rimozione di impianti e reimpianto: analisi di una casistica e definizione di un paziente...
Un recente studio retrospettivo ha analizzato le motivazioni che portano alla rimozione di un impianto e i fattori che spingono il paziente al desiderio di una nuova riabilitazione implantoprotesica. I risultati delineano una ben precisa tipologia di paziente, che deve essere conseguentemente gestito in maniera ben precisa da parte del clinico.
Stabilità primaria e secondaria di impianti autofilettanti e non autofilettanti
In implantologia è importante che la stabilità primaria ottenuta con la chirurgia si traduca, con il processo dell’osteointegrazione, nella stabilità secondaria, necessaria al passaggio alla fase protesica. Lo studio in esame confronta, a questo proposito, il comportamento di impianti self-tapping a design ibrido con quello di impianti conici.
Frequenza e tipologia delle complicanze implantari
Le riabilitazioni implanto-protesiche vengono legittimamente indicate come sicure, anche sul lungo termine. Lo studio retrospettivo qui illustrato valuta l’andamento delle complicanze a lungo termine in un campione di pazienti implantari svedesi e incrocia anche i dati con quello della soddisfazione riguardo al trattamento.
Manifestazioni orali dell’osteoporosi
L’osteoporosi viene solitamente considerata nella clinica odontoiatrica in riferimento all’osteonecrosi da bifosfonati (BRONJ) o da farmaci in generale (MRONJ). La presente trattazione guarda a questa patologia così diffusa con più ampio respiro, considerando tutte le problematiche di interesse odontoiatrico a essa potenzialmente connesse.
La “socket shield” è maggiormente protettiva sull’osso vestibolare rispetto all’implantologia immediata semplice?
La "socket shield technique" è una tecnica che implementa l’implantologia post estrattiva. Dato che uno degli scopi primari di questa procedura è la conservazione dell’osso vestibolare, viene qui presentato uno studio che valuta, in tal senso, la tecnica più innovativa.
Split Crest Technique con impianti immediati
Nell’ottica di una riabilitazione implantoprotesica, l’espansione chirurgica della cresta alveolare costituisce un’alternativa meno traumatica all’innesto a blocco nei difetti ossei orizzontali. Un recente studio valuta numericamente il potenziale e la precidibilità della procedura.
Significato clinico del valore ISQ in implantologia
Il quoziente di stabilità implantare è un parametro rilevabile in maniera atraumatica, indicativo della stabilità meccanica dell’impianto e predittivo dell’outcome clinico della riabilitazione. Il presente articolo ripropone alcuni aspetti analizzati da una più ampia revisione della letteratura, fornendo spunti per soppesare il dato in senso clinico, in riferimento a diversi altri elementi in grado di influire sulla rilevazione stessa.