L’anafilassi nell’ambulatorio odontoiatrico: stato dell’arte e novità tecnologiche
• Sandro Siervo1
• Sabrina Brucoli1
• Paolo D. Pigatto2
1Istituto Stomatologico Italiano, Milano
2Dipartimento di Tecnologie per la Salute, Clinica Dermatologica e IRCCS Galeazzi, Università di Milano
Tra le emergenze mediche nello studio odontoiatrico hanno un ruolo importante quelle allergologiche che comprendono sia reazioni relativamente moderate per gravità clinica, sia l’anafilassi. Sebbene la definizione di anafilassi sia piuttosto complessa, in molti casi questa si presenta con lesioni o sintomi immediati alle sede di contatto con l’allergene scatenante, variamente associati a segni sistemici di tipo cutaneo (eritemi, orticaria), respiratorio (sibili, tirage), cardiovascolare (ipotensione, tachicardia) e neurologico (perdita di coscienza).
Le cause più frequenti di allergia in ambito odontoiatrico sono il lattice, gli antibiotici e gli anestetici locali (come tali o per i conservanti che contengono). La terapia fondamentale dell’anafilassi non è lo steroide, ma l’adrenalina, che va tenuta sempre a disposizione nello studio odontoiatrico per questo tipo di urgenza.
L’adrenalina va somministrata per via intramuscolare, ed è disponibile sia in soluzione 1 mg/ml, che va tenuta in frigo e preparata estemporaneamente, ovvero in dispositivi per auto-iniezione che si conservano a temperatura ambiente, sono pre-dosati per adulti e per bambini ed erogano il farmaco con immediatezza. Il trattamento nello studio dentistico delle reazioni allergiche è ricapitolato in questo articolo dal punto di vista della pratica clinica corrente.
Anophylaxis in the dental office state of the art and technological advantements
Allergological emergencies are a relevant proportion of the medical emergencies in general which can occur in the dental office. In this setting, allergic reactions may very well be local, non-severe clinical events. Yet, the possibility for anaphylaxis to occur has to be foreseen and carefully considered.
The definition of anaphylaxis is quite complex. However, in most cases it appears as the insurgence of immediate-type reactions, often starting at the site of triggering allergen exposure, followed in minutes by systemic signs on the skin (flares, urticaria) and at the of the respiratory (dyspnea, wheezing), cardiovascular (hypotension, tachycardia) and neurological systems (loss of consciousness). The most frequent causes of anaphylaxis in the dental office are latex, antibiotics and local anesthetics (the latter either due to the active ingredient itself, or to the preservatives they may contain).
The basic treatment of anaphylaxis is adrenalin, which is available either as 1 mg/ml solution, to be stored at 4 °C and has to be extemporaneously prepared, or in self-injection, pre-dosed devices for adults and children, which deliver promptly the drug. Treatment of allergic reactions in the dental office is reviewed in this paper from the perspective of current clinical practice.
Le emergenze allergologiche nello studio odontoiatrico sono eventi relativamente comuni. Studi epidemiologici hanno rilevato che, dopo la sincope, la seconda emergenza medica nello studio odontoiatrico è la reazione allergica clinicamente “moderata”, mentre la reazione allergica più severa, l’anafilassi, è collocata all’undicesimo posto1-3. La causa più comune di anafilassi nello studio dentistico è probabilmente ancora oggi il contatto e/o l’inalazione di latice da parte di soggetti a esso sensibilizzati.
Per quanto riguarda gli anestetici locali, nonostante il progressivo abbandono dall’uso clinico della procaina e in generale di derivati esterici, che avevano un certo livello di allergenicità, l’attuale prevalente utilizzo di derivati amidici – come la lidocaina, la mepivacaina e la ropivacaina – non ha eliminato del tutto la possibilità di reazioni allergiche4. In parallelo, l’utilizzo di conservanti, in particolare solfiti, negli anestetici locali contenenti vasocostrittore (finalizzati a preservare questi ultimi) rimangono una possibile causa di reazioni avverse anche gravi3-5.
Infine, gli anestetici locali per uso odontoiatrico possono contenere parabeni, un’altra categoria di conservanti verso i quali alcuni soggetti possono sviluppare reazioni allergiche severe4,6,7. Gli allergeni più frequentemente implicati in episodi di anafilassi nello studio dentistico sono elencati nella Tabella 1. Non tutte le reazioni allergiche sono anafilattiche. Se isolati, prurito, ponfi, eritemi configurano spesso una reazione allergica di modesta entità clinica.
Se invece compaiono disturbi respiratori – in particolare edema della glottide, tirage, broncospasmo (asma) e/o sintomi cardiovascolari (vertigini, perdita di coscienza), associati o meno a ipotensione oggettivamente dimostrabile – la situazione da trattare è potenzialmente a rischio di vita per il paziente8. Qui di seguito si considerano in un’ottica di “real life” le condizioni più comuni relative al trattamento delle emergenze allergologiche di tipo anafilattico nello studio dentistico, con particolare riferimento agli eventi causali, al trattamento secondo le linee guida e alla possibilità di collocare queste ultime nella pratica ambulatoriale odontoiatrica più diffusa, a tutela dell’incolumità del paziente e della professionalità del medico.
Si porrà particolare enfasi ai numerosi casi di presunte reazioni allergiche nello studio dentistico che sono inviati all’attenzione dell’allergologo pur non essendo affatto meritevoli di ulteriori indagini, alla luce di un semplice approfondimento anamnestico. Si rimanda a trattazioni più estese9 per quanto attiene alla complessa materia delle emergenze mediche nel loro insieme nell’ambulatorio odontoiatrico, e si coglie l’occasione per ricordare l’esistenza di corsi di formazione accreditati che ne trattano esaustivamente i vari aspetti.
[…] soprattutto, abbiano iniziato a promuovere i propri studi privati garantendoli come latex free. Questo, oltre a lasciar supporre che in altri paesi, in particolare negli Stati Uniti, la […]
[…] e della possibile gravità delle reazioni allergiche al lattice adottano le linea guida “Latex-safe” per la prevenzione di questa patologia nei pazienti […]